Il sindaco, senza dubbio, è uno deciso: prima decide poi tratta. Se al posto di Zaccagnini ci fosse stato Garozzo, le Brigate Rosse non avrebbero neanche tentato di rapire Aldo Moro, avrebbero intuito subito che sarebbe stato inutile pretendere qualunque trattativa. Chi non l’ha capito è la Direzione del PD che lo aveva invitato alle 10 di sera a soprassedere, mentre lui a mezzogiorno procedeva alla nomina dei 4 nuovi assessori, compreso quello dell’aria Dem. Anche Fabio Moschella, infatti, sovvertendo i pronostici che lo indicavano come un possibile nuovo amico del sindaco, in mattinata aveva rassegnato le dimissioni accettando l’invito della Direzione del partito a lasciare la Giunta, fino a quando la vicenda sarebbe stata chiarita e la crisi rientrata. Il sindaco Giancarlo Garozzo non potrà più dire – senza essere smentito – di essere a capo di “una giunta di centro sinistra a guida PD”. Al massimo potrà dimostrare di essere a capo di una giunta di centrosinistra senza il PD. L’anomalia siracusana però è quella che si riscontra quando si deve considerare un’area ”renziana doc” avulsa dal partito del segretario nazionale Matteo Renzi, riconosciuto amico del sindaco Garozzo. Come finirà questa strana storia in salsa aretusea nessuno può dirlo ancora per chissà quanto tempo. Che il sindaco avrebbe fatto a meno del PD era qualcosa che aleggiava fin dalla conclusione del congresso provinciale che aveva visto la sconfitta contestata di Liddo Schiavo e la elezione a segretario provinciale di Carmen Castelluccio. In una conferenza stampa, da noi ripresa e registrata, il sindaco Garozzo aveva avvertito: “Con o senza PD cambieremo questa città”. Dopo molti mesi tutti possono capire cosa volesse dire con quella frase, pronunciata il 31 ottobre scorso nella sede del PD, alla presenza di tutti i suoi uomini. Non ha aspettato neanche poche ore nel ricomporre la Giunta dichiarando ai giornalisti che ” come sindaco, non posso perdere tempo, avendo l’obbligo di amministrare la città”.
Con la realtà c’entra poco poiché la giunta era comunque operativa e qualche giorno in più senza i nuovi assessori non avrebbero tolto nulla all’Ente. Anche perchè in Giunta non sono arrivati certamente degli scienziati dell’amministrazione. Su quattro, l’unico che si distingue per preparazione nell’amministrare è l’avvocato Gianluca Rossitto, uno specialista della materia che già collaborava con il sindaco come amministrativista. Non sarà la giovane neo assessora Valeria Troia ( anche lei era consulente del sindaco in materie umanistiche) a cambiare le sorti del Comune di Siracusa, dal momento che, fino ad oggi, non è mai entrata in un consiglio comunale. Il contributo del consigliere comunale Antonio Grasso sarà ben accetto e funzionale ma è ad apporto zero dal momento che si tratta di un amico della prima ora esponente della lista Con Garozzo Sindaco. Unico elemento politico da valutare è Gianluca Scrofani che però con la sinistra non ha mai avuto nulla a che spartire. Scrofani è il vicesegretario provinciale dell’UDC-PPI. Il suo ingresso in Giunta è stato salutato con grande soddisfazione dal consigliere comunale alleato, Pippo Impallomeni, da qualche giorno anche coordinatore regionale del Partito Popolari per l’Italia. Scrofani, lo scorso anno, aveva creato la lista civica SD, schierata però con l’antagonista di Garozzo (P.E. Reale), che ha portato al Vermexio i consiglieri Alberto Palestro e Chiara Catera. ” L’unica novità – ha spiegato Garozzo- è rappresentata dall’ingresso in amministrazione di un nuovo partito, l’Udc, per il resto tutto rimane invariato”. Ovviamente, ha voluto scordare il piccolo particolare che gli è venuto meno il suo partito di provenienza, la forza politica che l’ha fatto eleggere sindaco di Siracusa. Ricordarlo non sarebbe stato certo voler spaccare il capello in quattro.
LA NUOVA GIUNTA GAROZZO SI E’ INSEDIATA
(CS)Siracusa, 5 luglio 2013 – Il sindaco, Giancarlo Garozzo, ha nominato stamani i quattro assessori che sostituiranno gli uscenti, Alessio Lo Giudice, Santi Pane, Paolo Giansiracusa e Fabio Moschella.
Si tratta di Antonio Grasso, Gianluca Scrofani, Valeria Troia e Gianluca Rossitto.
Con la nomina dei neo assessori questa la composizione della Giunta municipale con le relative rubriche assegnate dal sindaco Giancarlo Garozzo:
Francesco Italia, Assessore Centro Storico (Ortigia, Quartiere Umbertino, Borgata S. Lucia), Politiche ambientali e sanitarie, Beni e politiche culturali, Turismo, Spettacolo, Unesco;
Silvana Gambuzza, Assessore Personale, Mobilità Viabilità e Trasporti, Servizi cimiteriali, Pari opportunità;
Emanuele Schiavo, Assessore Politiche sociali ed abitative, Famiglia, Volontariato, Periferie;
Maria Grazia Cavarra, Assessore Attività produttive, Agricoltura e pesca, Politiche sportive;
Gianluca Rossitto, Assessore Infrastrutture e urbanistica, Pianificazione territoriale, Tutela del paesaggio, Legalità e Trasparenza;
Antonio Grasso, Assessore Polizia Municipale, Protezione Civile, Verde Pubblico; Servizi demografici, Decentramento, Rapporti con il Consiglio Comunale;
Gianluca Scrofani, Assessore Bilancio, Tributi, Patrimonio, Contenzioso;
Valeria Troia, Assessore Politiche scolastiche, Educative, Giovanili, Infanzia, Università, Decoro Urbano, Informatizzazione e Modernizzazione;
L’assessore Francesco Italia è stato inoltre nominato vice Sindaco.
Le rubriche relative allo Sviluppo economico, Ufficio Europa e Risorse mare vengono mantenute “ad interim” dal Sindaco.
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Questi sono i ” soggetti politici ” che ” galleggiano ” nel PD, ma non solo di Siracusa! E questi sarebbero l’alternativa al berlusconismo!?
Dopo il Garozzo Bis, che ha fatto partorire la nuova giunta al Comune di Siracusa, la segretaria provinciale del Pd, Carmen Castelluccio, ha diffuso il seguente comunicato: “Il Pd di Siracusa prende atto che il sindaco Garozzo non ha inteso accogliere le proposte emerse dalla Direzione Provinciale che indicava un percorso , in tempi brevissimi, per una vera e condivisa verifica amministrativa sul primo anno di amministrazione che evidenziasse quanto di buono già realizzato e rilanciasse l’impegno su quanto ancora da fare. La scelta delle personalità da indicare in giunta sarebbe stata conseguente, il Pd da atto all’assessore Moschella di aver rimesso il suo mandato non essendoci le condizioni necessarie per rappresentare in maniera chiara il Pd di Siracusa.
La segretaria provinciale ritiene che da domani il PD dovrà confrontarsi con l’esperienza amministrativa in corso comunque con un atteggiamento costruttivo ma verificando con maggiore attenzione e autorevolezza la qualità delle azioni proposte dall’amministrazione e intervenendo nel merito delle stesse nell’esclusivo interesse della città . A breve sarà sviluppata una verifica sul da farsi, sulle modalità di confronto con il sindaco e la sua Giunta, su temi che si vogliono mettere in particolare rilievo coinvolgendo il gruppo consiliare , i referenti dei circoli territoriali, gli eletti nelle circoscrizioni, la deputazione nazionale e regionale puntando a continuare a essere riferimento per quanti nelle associazioni, nelle professioni, nella società civile in generale intendono offrire il loro contributo”.
La querelle all’interno del PD anche se qualcuno può non crederci porta sullo stesso versante i GURU della politica Netina con quelli che hanno sempre e continuamente criticato ed anche in modo aspro,arrivano a condividere anche quelli che prima hanno definito cretini e leccaculo.
Strano ma vero!
Al riguardo la stessa polemica su chi deve governare e sulla valenza dei numeri si è aperta anche a Noto dove i Renziani non hanno rappresentanti ufficiali in Consiglio Comunale ma ufficiosi ed in altre liste civiche.
Quando è trapelato che i Renziani volevano la “testa “ di Corrado Bianca la massima espressione amministrativa del PD locale,atteso che la Prof.Raudino pur essendo del PD è espressione del Sindaco, PARE SIANO venute fuori le espressioni “ muscolari” QUESTA VOLTA I VOTI E I CONSIGLIERI LI ABBIAMO NOI I RENZIANI GOVERNERANNO QUANDO AVRANNO PRESO LORO I NUMERI.
Se questa logica è vera il Sindaco Garozzo ha accolto il suggerimento, ma non c’è nulla di strano,è comunque un suggerimento di Partito e quindi non capisco come Garozzo possa essere fuori dal PD.
Non ha mai riconosciuto gli organismi provinciali eletti a furor di tessera.
Qualunque Sindaco non può farsi impastoiare e ingabbiare dalle logiche dei vecchi partiti organizzati alla solita maniera, deve andare avanti per la sua strada e sino in fondo.
I punti di vista sono diversi anche se non piacciono a qualcuno – vedi Moschella.
Il Pd sbaglia ma“Mi sono dimesso”
L’ex assessore Moschella racconta la sua verità
Una “voce fuori dal coro” quella dell’ex assessore comunale alle Attività Produttive, Fabio Moschella. Il suo partito, il Pd, gli ha chiesto di dimettersi dalla giunta comunale e sabato mattina, come da decisioni assunte dalla direzione e preannunciate da una nota della segretaria provinciale, Carmen Castelluccio, Moschella ha lasciato l’esecutivo. Dice, però, in maniera inequivocabile di non avere condiviso tale scelta, di averla assecondata per “un profondo senso di rispetto ed educazione politica, ma è doveroso – aggiunge subito dopo – che io esprima il mio dissenso per questa decisione assunta”. L’ormai ex componente della giunta Garozzo è convinto che “la verifica avrebbe dovuto risolversi con una sostanziale riconferma della giunta uscente, di rinnovata fiducia al sindaco, di attenzione agli aspetti programmatici. Questo- sottolinea l’ex assessore- avrebbe dovuto fare il Pd e il sindaco avrebbe compiuto le sue scelte”. Sbagliato, per Moschella, avere “scelto ancora una volta la tecnica del conflitto con il nemico (Foti che prende il posto di Berlusconi) e rinunciare a svolgere un ruolo propositivo, di vigilanza e controllo”. Ma le parole di Moschella diventano una vera e propria accusa quando racconta che “in tutte le riunioni a cui sono stato invitato dal Pd in quest’anno di esperienza amministrativa, non ci è mai stato chiesto di raccontare il lavoro svolto. Ho trovato- l’ex assessore si fa ancora più chiaro- un gruppo dirigente autoreferenziale, per fortuna con le dovute eccezioni, incartato in logiche di contrapposizioni personali e che, pur ricoprendo responsabilità di governo a Palermo e Roma, bloccato nel regolare conti in sospeso”. Moschella critica il Pd, responsabile, a suo dire, di non “avere mai avanzato, in un anno di attività amministrativa, proposte di governo, né di avere mai espresso un giudizio di merito sul lavoro svolto da palazzo Vermexio”. Dichiarazioni forti, di rammarico, di segno opposto a quello che probabilmente, dopo le sue dimissioni, qualcuno si sarebbe aspettato da Moschella che, a scanso di equivoci, preferisce chiarire la propria posizione, puntando l’indice contro quella che definisce “una discutibile prassi politica” e contestando- qui il tono si fa sarcastico- la “santificazione dei martiri” . Chiaro, in questo caso, il riferimento alla revoca dell’incarico ad Alessio Lo Giudice, da cui è sfociata l’ “ira” della segreteria provinciale del Pd e, in particolar modo, dei cuperliani, che fanno riferimento al parlamentare Pippo Zappulla e al deputato nazionale, Bruno Marziano
INTERESSANTI DICHIARAZIONI DEL CAPOGRUPPO PD AL COMUNE DI SIRACUSA:
Siracusa, Nuova Giunta: “Superata questa fase si continui a lavorare per città e cittadini”. Così Pappalardo (Pd)
“Nuova giunta, nel segno della continuità”. Ad affermarlo è il capogruppo al Comune di Siracusa del Partito Democratico, Francesco Pappalardo. “Superata questa fase strutturale – afferma – si continui a lavorare per la città e per i cittadini, attraverso l’attuazione del programma elettorale. Nessuna interruzione dell’attività amministrativa politica vocata ad un forte cambiamento che gli organismi di governo stanno mettendo in atto nei confronti di un mandato che gli elettori ci hanno affidato”.
“Grande plauso – prosegue Pappalardo – agli assessori uscenti che con spirito di grande servizio hanno espletato il mandato nel migliore dei modi interpretando il programma elettorale e le necessità del territorio. L’azione politica dell’amministrazione comunale è pronta o meglio è stata sempre pronta ad un confronto costruttivo con i partiti di opposizione e maggioranza attraverso un dialogo che riconosca autenticità di percorsi e si liberi da forme di rallentamento istituzionale che la gente non capisce”.
“Il Pd è partito di maggioranza, ma anche di speranza per la gente – sostiene Pappalardo in merito all’attuale situazione del Partito Democratico di Siracusa -. È vero che soffre al proprio interno, ma esiste! Esiste nelle sue diverse anime, presenti nella giunta e nel consiglio comunale, nella deputazione regionale e nazionale e tutti hanno diritto di esercitare “diritto di appartenenza” e contribuire ad un autentico cambiamento”.
“Non esistono privilegiati e appestati, – conclude Pappalardo – Renzi leader indiscusso, osannato dal popolo, né è la testimonianza. Non si può condividere una crescita politica nel Pd seguendo due regole diverse e contrastanti, la gente non capisce e si smarrisce, provocando un allontanamento dai partiti che non sono individuati come luoghi predestinati a rappresentare le proprie istanze. È tempo di cambiare e rimettersi in gioco attraverso confronti e forme di dialogo certi. Bisogna avere coraggio e grande determinazione mettendo al centro della politica il creato consapevoli del ruolo a cui siamo chiamati”
Da Roberto De benedicite a Fabio Moschella
A Fabio Moschella – Caro Fabio, è con amicizia che voglio rispondere alle tue dichiarazioni sull’evolversi della situazione tra il PD e l’amministrazione comunale si Siracusa, spero che tu lo intenda. A me pare che la tua analisi sia quantomeno monca, se non viziata. Al PD si possono rivolgere molte critiche, e condivido in particolare quella di una carenza di proposta sull’attività amministrativa. E molti altri errori e deficit sono pronto a riconoscere, come onestamente ha fatto nella sede appropriata la sua segretaria provinciale, Carmen Castelluccio. E come te ho sempre pensato che in politica ci si deve sporcare le mani e cogliere tutte le possibilità per “fare”.
Ma detto questo, come puoi dire che nel PD è prevalsa – per usare le categorie weberiane che riprendi da Francesco Piccolo – l’etica dei principi su quella della responsabilità? Che il PD ha preferito chiamarsi fuori e scegliere “ancora una volta la tecnica del conflitto col nemico”?
Ma hai presente tutti gli atti di quest’ultimo anno, la ricerca di dialogo sempre rifiutato, la pazienza mantenuta, a partire dalla vicenda della elezione del Presidente del Consiglio Comunale? La “responsabilità”, insomma, dimostrata?
E tu, a che titolo saresti stato in giunta fino ad ieri, se non indicato da questo partito che fin dall’inizio ha sostenuto e partecipato a questa esperienza amministrativa mettendoci la faccia, i candidati, i voti e gli assessori, con piena assunzione di responsabilità?
E in quale sede si potevano esprimere contributi ed osservazioni critiche all’operato di questa amministrazione se il capo dell’amministrazione, cioè il Sindaco, da mesi trova comodo non mettere piede nel PD con la scusa del congresso “che stanno per annullare” (e che come sai è un bluff, una bugia senza gambe). Lo si sarebbe dovuto fare sui giornali, in tv?
E se dici che il PD non è riuscito a svolgere un’efficace azione di stimolo sull’attività amministrativa (non lo contesto), non potrei dire che, simmetricamente, i suoi assessori non sono riusciti a svolgere un’efficace azione politica all’interno della giunta in cui hanno operato per oltre un anno (a cominciare da una possibile azione di ricucitura), pian piano divenuta così solo una “giunta del sindaco”?
Io sono il primo a riconoscere errori e limiti nel PD, e l’ho fatto pubblicamente, ma davvero tu non hai nulla da dire sull’azione di questa giunta?
E poi, da quale assunto weberiano discenderebbe il fatto che l’etica della responsabilità riguarderebbe il “fare” in ogni modo e comunque, a prescindere dalla lealtà dei rapporti tra chi fa e chi consente di fare, dal riconoscimento reciproco tra i soggetti portatori di quel consenso che legittima il “fare”? Dall’esistenza, insomma, delle condizioni politiche che legittimano il “fare” non a titolo personale (come è per assessori tecnici e assessori del sindaco, tanto di moda infatti) ma in rappresentanza del consenso espresso da migliaia di cittadini ad un partito politico?
E poi, mi spieghi dove l’hai vista questa sinistra “dura e pura” contro l’amministrazione, di chi parli, a cosa ti riferisci? Non ti sembra un tantino, diciamo così, “spiritoso” dire che questo PD coltiva un’idea “adolescenziale” della politica, incapace di una sua idea “adulta”?
E se ti pare che si sia finito per “scaricare sull’istituzione locale la crisi interna di un partito”, come è possibile che di questo sia responsabile la direzione del PD e non (anche, almeno) il Sindaco che (utilizzando un pretesto scioccamente offertogli) ha defenestrato l’assessore Lo Giudice? Oppure pensi che la crisi non ci fosse già tutta per effetto di quella decisione e della rimozione di Lo Giudice e sia invece esplosa con la uscita tua dalla giunta?
E se è tanto importante l’etica della responsabilità, come io assolutamente credo, se conta così tanto il “fare” per la città, per me come per te, perché non ti ho sentito scandalizzato per la defenestrazione di un assessore come Lo Giudice di cui tutti (persino il Sindaco) hanno lodato il “fare” per la città? Come fai a non attribuire di questo alcuna responsabilità al nostro Sindaco e la dai invece al PD?
E infine, se era importante che tu continuassi a dare il tuo contributo del “fare” alla città in questa giunta, come io assolutamente credo, come fai a dare di questo tutta la responsabilità al PD e neanche un poco al nostro Sindaco che, infischiandosene di un prudente e civilissimo deliberato del suo partito che lo invitava a sospendere ogni decisione e ragionare insieme, e quindi alla possibilità di rinominarti assessore, se l’è fatta di corsa per farti fuori (con tanti complimenti, ovviamente)?
Alla luce di quello che succede la situazione è piuttosto varia e le verità diverse.
Le notizie si danno per onestà e non per convenienza, occorre darle tutte anche quelle che non piacciono altrimenti non è un dialogo ma un monologo.
Le persone possono farsi un idea ed esprimere un giudizio se le campane suonano tutte e vi può essere quell’arricchimento che si dice ci voglia per la crescita cultural politica.
Se facciamo suonare solo campane di parte non è che sia molto democratico!
Lo si può vestire come si vuole. Si possono dare interpretazioni colte, ideologiche, etiche. Ma alla fine della fiera è semplicemente il cambio degli equilibri di potere interni al PD. A Siracusa il taglio è dato da “Gino” Garozzo, o se volete da Gino e basta. L’età avanzata non è compatibile con lunghe strategie e guerre di posizione. D’altra parte è nello spirito renziano il “subito”. Quindi, bando alle ciance, rompiamo subito gli equilibri. Magari De Benedictis si terrà fuori dal nuovo corso, è stato sempre un po’ “di nicchia”. Ma state sicuri che gente come Marziano, che di potere ci vive e vuole continuare a viverci, troverà il modo di “ricollocarsi”.
Si attende che la guerra si propaghi a Noto. Basterà parlare di ritesseramento e il gioco è fatto. Mi incuriosisce solo sapere chi saranno i “ricollocantes”.