Sentirci nell’intimo svantaggiati per esser nati in questo estremo lembo d’Europa, che più a sud non si può, non ci assolve dalla sistematica ostinazione con cui stiamo dando fondo agli ultimi residui delle nostre personali coscienze civiche, per non parlare della nostra coscienza collettiva, ammesso che ne esista veramente una. Cazzate su cazzate, riusciamo ormai a digerire di tutto. Dalle cose più gravi e serie come la faccenda dell’ospedale e dell’acqua pubblica a quelle meno serie come la “donpedriade” che tanto ci appassiona, in un’indistinto roteante e incombente polpettone, da cui fanno capolino ogni tanto un pezzo di primo cittadino con colbacco, come un pezzo di casa abusiva fuori porta, una penna “amica” di un giornalista come un pezzo di bolletta scaduta di SAI8, sprazzi di estetismo da dandy del Cassero, and so on …
Fa quasi tenerezza l’indignazione politico-ideologica del consigliere Tiralongo nei confronti dei suoi due colleghi PiDdini affetti da ormai inguaribile sindrome da sogliola silente, sempre più “Responsabili & Leali” nei confronti di un sindaco che ha ormai dichiarato di voler competere con una propria lista civica alle prossime amministrative. Lista, che non ci vuole molto ad immaginarsi, sarà di bocca buona in tema di improbabili alleanze, come del resto è stato alle vittoriose ultime.
Il fatto che buona parte della nostra classe dirigente di Palazzo Ducezio, si sia improvvisamente scoperta nostalgica e incline verso classi sociali dallo spiccato taglio parassitico-salottiero, impelagandosi in memorabili iniziative in cui scambiarsi altrettanto memorabili onorificenze, la dice lunga sulle priorità che animano il nostro “think-tank” municipale. Ci ricorda Bellassai, che proprio a pochi metri da dove è stato “incoronato” nostro concittadino, Don Pedro de la discordia y de la social inutilidad y …, campeggia impertinente una bella lapide commemorativa su Garibaldi spietato scacciaborboni. Se polpettone dev’esser, che lo sia fino in fondo. Simpatico anche il fatto che i nostri neoborbonici consiglieri siano stati banditi dalla cena indetta in onore di S.A.R.. Forse perché il rutilante Cavalierato di Sanqualcosa poteva essere dispensato solo al Nostro Corrado che, alla prossima, al cospetto, rienpopodemen, di Albertò de Monacò, si potrà sentire un po’ più socialmente “à la page”. Si sa, Cavaliere si rimane per sempre ….fatte alcune recenti note eccezioni.
Ho constatato la volta scorsa di avere suscitato l’ennesima autorevole sdegnata reazione, da parte dell’iperattivo notabile 5S. Offese personali per il cortese Admin, che ha il cattivo gusto di ospitarmi nel suo blog, da parte di chi, pur rispettabilissimo come persona, dal punto di vista politico sta al M5S come la nutella alle cozze. E date le sue innegabili doti di animatore su FB, è auspicabile che al più presto a questo si dedichi con esclusivo ed encomiabile impegno.
E continuiamo con la SAI8-story. Colpi di scena a tinkitè. Da quando los curatores hanno minacciato di staccare la spina (o di chiudere il rubinetto?) si sono avvicendate soluzioni su soluzioni. Prima la società dei 10 comuni “responsabili”. E i comuni hanno risposto di no. Poi addirittura la nostra municipalizzata ipotizzata a capo di tutto st’ambaradan. Poi marcia indietro. Siracusa con Priolo in proprio, Noto insieme a Pachino, Portopalo e Buccheri, gli altri in attesa (de che?). Fermi tutti, di nuovo marcia indietro, Garozzo parla di sforamento del patto di stabilità (consapevolezze di tal genere hanno bisogno del loro tempo). Oggi – domani chissà – la soluzione imposta dal Commissario Buceti che prevede una società uninominale con unico socio il Consorzio in liquidazione (??) dei 21 comuni del Siracusano a gestire, però, solo 10 comuni tra cui il nostro. Anzi 9, perché Buccheri si è già tirata fuori. Uno scalcinato treno formato da 9 vagoni, a motrice pubblica, destinato a deragliare in tempi rapidi se le cifre sui costi e sulle entrate sono quelle riportate nel piano economico scaricabile dal post di Evarco: 26 milioni di costi all’anno con 22 milioni di fatturazione (a cui togliere poi le inevitabili mancate entrate per morosità) e questo con l’attuale insostenibile livello di tariffazione. Il tutto, per giunta, condito con i medesimi 150 dipendenti della fallita SAI8 al grido di “cambiare niente per cambiare tutto”. Eppure è bastato che il commissario pronunciasse la parola magica : “…la tariffa sarà calmierata …”, perché ipnoticamente il consesso dei 10 Sindaci “responsabili” si convincesse seduta stante. Ma il Cavalier Corrado è anche un dirigente di banca, per cui è sperabile che al più presto si accorga che l’affare è una “sola” senza futuro e che potrebbe condurci verso un “capocanale” o, se vogliamo essere più espliciti, tra le braccia di un salvatore della patria che, probabilmente ha le sembianze di Caltaqua S.p.A., assecondando una neanche tanto nascosta convergenza di intenti tra regione e curatela.
Ultimissime, “Enzo” ci informa che la curatela del fallimento SAI8, ha pubblicato proprio in questi giorni un annuncio su Repubblica per la ricerca di un soggetto disponibile ad affittare il ramo d’azienda, cioè la stessa SAI8. Il mistero si infittisce perché ci risulta, che l’“affittando” ramo d’azienda sia al momento solo un’indigeribile mappazza, perché ormai privo del contratto di gestione, revocato a suo tempo dal Commissario Buceti. Seguiremo l’avvincente vicenda.
E potevamo non finire con il formidabile tempismo con cui il Cavalier Corrado e il suo “fido” scudiero hanno deciso di promuovere la nostra Noto anche nella madre Russia, forti dei successi mietuti l’anno scorso in Giappone? Cazzalora, ma proprio ora doveva spuntare sto problema della Crimea? Ma il bravo politico si distingue per la sua velocità di adattamento, specie alle condizioni più avverse. Per cui per la prossima Infiorata, nel frattempo divenuta Universale, sono stati già commissionati a noti artisti russi ed ucraini dei bozzetti sulla Crimea e su scorci del porto militare di Sebastopoli. E, dulcis in fundo, un’anticipazione sul prossimo anno di “marketing turistico”: saremo stavolta a proporre la nostra Noto agli abitanti delle Maldive.
Cazzalora.
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