LA BELLEZZA… NEI RIFIUTI
Poesia tratta dalla raccolta “Lezioni FantaSiciliane” di S.Alderuccio
La Bellezza… nei rifiuti
Poesia bassa con foto
Poesia bassa
che strano…
da un lato… il Festival dedicato alla Bellezza… la città si inorgoglisce di ospitare
(il barocco strepita: io, io, sì… io sono barocco… e tu ?)
da un lato… della Bellezza (B maiuscola!) capitale si autoproclama… si, sì! si autoproclama
dall’altro…
altro…
dall’altro… questo è lo spettacolo che offre: e guarda !
ma guarda basso
guarda basso
basso
perché… in fondo… chi se ne fotte: i forestieri non guardano ‘sti cose. No, non le guardano , anzi… non le devono guardare !
e… i netini… i netini ?
Ci sono abituati !
Poesia bassa
Ecco come la nostra città, in questi giorni “città della Bellezza”, accoglie, ad esempio, i visitatori che arrivano al mare.
In una città normale, senza la pretesa di reclamarsi della Bellezza, in una città semplicemente normale, invece della spazzatura a cielo aperto in mostra lungo la strada, ad accogliere il visitatore ci sarebbe un cartello: BENVENUTO, WELCOME. E se il cartello è fin troppo, ci sarebbe almeno una strada pulita.
In una città normale, i bidoni di raccolta dei rifiuti sarebbe confinati in aree appartate (bastano tre muri).
In una città normale, i bidoni e i ritiri dei bidoni sarebbero in numero adeguato alle esigenze.
In una città normale, i bidoni sarebbero almeno chiusi per impedire ai cani e ai gatti di entrarvi per sparpagliare la spazzatura in giro per le strade.
Come è umiliante dover scrivere di queste cose, di questi semplici dettagli!
Che strano che il Sindaco di Noto risponda a C.Filingeri per iscritto (http://www. evarconews.it/come-si-sta- muovendo-il-comune-di-noto/) p er assicurargli che in merito all’appalto della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani ” al Comune di Noto, tutto procede nel rispetto delle norme”.
Ma di cosa parliamo ? Di quali realtà stiamo parlando? In quali realtà viviamo ?
Stefano Alderuccio
A Noto si celebra la Bellezza nei Palazzi e al Teatro, ma solo a parole, ignorando le varie periferie della Città, non solo dal punto di vista della spazzatura! L’Amministrazione Bonfanti, che vive nel Palazzo, si limita a curare la Vetrina del centro storico,gestendola anche male, senza nemmeno l’applicazione del Piano Estetico, nè quello del traffico, di conseguenza come potrebbe occuparsi delle periferie? e con quale Piano?
Si potrebbe dire che sotto l’aspetto della gestione, anche il centro storico è una periferia, perchè mette a nudo i metodi politici di una Amministrazione per niente adeguata alla Città,al di là delle celebrazioni o meno della Bellezza!
Caro Roberto,
la bellezza non è nelle cose, poiché le cose vanno e vengono, ma in ciò che ci anima e che poi quindi anima le cose.
Chi vuol vedere vede: il Corso, la promenade barocca, non ha più nulla di elegante, (sinceramente era meglio prima dell’UNESCO) ora è un grande bazar a cielo aperto dove chi passa è infastidito dai venditori ambulanti, dalla musica a tutto volume di questo o quel locale, dai passaggi in auto della polizia (perché non vanno in bicicletta ? la bicicletta è forse umiliante?) e dei vari scooter che è un miracolo se non investono qualcuno, dalla merce che si estende a volte persino fino ai 2/3 della strada. Come dici tu, se questa è la Vetrina, immaginiamo il resto…
Un caso ? L’ultima domanda posta a Cacciari è stata “La bellezza ci salverà?”. E’ una frase che senti spesso a Noto, negli ambienti colti e meno colti. Si crede infatti che quel poco di caotico sviluppo economico arrivato alla città grazie alla sua bellezza (piuttosto grazie all’Unesco) sia appunto salvifico: “la bellezza ci salverà !” Noi però questa bellezza l’amministriamo come cani…
Caro Stefano,oggi è di moda parlare di Bellezza,mentre prima non se ne parlava,perchè la Bellezza si viveva come qualcosa di ordinario,di normale,si era centrati su altro,oggi soprattutto gli Amministratori e non solo gli Amministratori,la pompano dalla mattina alla sera,perchè si è senza idee,soprattutto ai vertici! Quel poco di base critica che resiste,che non ha la forza per creare una alternativa politica e culturale anche gradualmente e nel tempo,non viene presa politicamente nemmeno in considerazione,perchè troppo frammentata.