Al primo impatto con il Consiglio Comunale il Sindaco Garozzo, sotto l’illuminata regia dell’On. Foti, realizza un capolavoro politico. Per impedire la elezione alla Presidenza del Consiglio di Carmen Castelluccio (scelta, questa si, veramente innovativa e di garanzia anche per le forze di opposizione) Garozzo divide il Partito Democratico, rompe con il megafono, spacca il centrosinistra, fa eleggere alla presidenza un ex assessore della giunta Visentin e apre al centro destra, cambiando la natura e la qualità della sua coalizione.
E’ ormai lampante il rapporto organico che lega l’area innovazione di Foti e i “falsi renziani” alla Garozzo con il centrodestra siracusano. Gli obiettivi che perseguono sono trasparenti: inquinare il congresso del PD imbarcando pezzi di centrodestra e modificare le scelte innovative contenute bel programma con cui il PD si è presentato alle elezioni. Da qui la necessità, per il PD, per le forze sane del centrosinistra e per tutti coloro che in questi anni sono stati protagonisti di una grande battaglia di rinnovamento in città, di controllare gli sviluppi di questa amministrazione il cui cammino è già pesantemente condizionato dalle forze che per 15 anni hanno mal governato la città e di aprire una rigorosa battaglia politica in tutte le sedi contro il “comitato trasversale” che intende rimettere le mani sulla città per impedirle ogni scelta di rinnovamento.
La reazione del Megafono siracusano è stata immediata. Neanche il tempo di consumare il “misfatto” dell’elezione a presidente del Consiglio comunale di Leone Sullo e, dall’Ipad del coordinatore Carmelo Spataro, parte il comunicato di rottura. Il Megafono non sopporterà un minuto di più l’affronto subito di avere fatto passare la candidatura di uno che è stato assessore al centro storico di Roberto Visentin. Basta questo peccato mortale a far lanciare la bolla di scomunica al coordinatore del partito di Crocetta che parla di “accordo di potere che stravolge il significato politico” delle elezioni amministrative siracusane. ” Operazione di basso cabotaggio politico” è una delle accuse lanciate alla maggioranza del sindaco Garozzo. Il Megafono non si identifica in questa operazione e addirittura chiede all’assessora in quota crocettiana di rassegnare le dimissioni. Chiaramente le cose non andranno in questo modo. Spataro ha infatti trascurato di riferire che il suo partito non è unito sulla scelta di lasciare l’amministrazione Garozzo. Infatti, dalla lettura di quel che è avvenuto in aula, almeno uno dei 4 consiglieri del gruppo avrebbe votato a favore di Sullo. La sera prima era stato stabilito che il candidato di bandiera doveva essere il loro Consigliere Casella (stranamente anch’egli un ex assessore di Visentin), che invece dei 4 voti di cartello ne ha ottenuti nel segreto dell’urna solamente 3. Come uno più uno fa ancora un consigliere del Megafono aveva un “accordo di potere” che lo ha portato a tradire il suo gruppo.