L’ospedale “Di Maria” non chiude
GLI AVOLESI E LA POLITICA SCELLERATA HANNO VINTO LA LORO BATTAGLIA ?
La Regione non tutela la zona sud ed i livelli qualitativi – Si richiami l’attenzione dello Stato e della Commissione Parlamentare alla Sanità presieduta dal SENATORE IGNAZIO MARINO
La paventata e quasi definitiva chiusura dell’Ospedale Trigona di Noto ripropone una attenta riflessione sulle ragioni della logica della politica ma soprattutto del rapporto fra rappresentati e rappresentanti.
Non risponde certamente a nessuna logica il fatto di investire ingenti somme per la creazione di una struttura all’avanguardia non solo per la provincia di Siracusa ma anche a livello regionale e nazionale per poi invece di completarla e farne un polo sanitario di primissimo livello tale da attrarre una utenza anche extraprovinciale, demolirla in un sol colpo.
Se ne decreta la distruzione con un provvedimento figlio della peggiore logica clientelare che in modo neanche troppo velato nasconde intrighi ed interessi.
Il famigerato decreto che vorrebbe distruggere una delle poche opere funzionali e necessarie per tutta la zona sud, merita di essere valutato e ricordato come l’ennesimo attacco a tutta la popolazione della zona sud della Sicilia orientale e cioe’ per una utenza di circa 100.000 persone che nella logica della spartizione di interessi che nulla hanno a che fare con la salute non sono minimamente presi in considerazione se non in tempi di elezioni.
Si preferisce buttarla sul campanilismo sterile ed improduttivo con la speranza che nella distrazione di una guerra fra poveri i soliti noti possano tranquillamente operare per conseguire inconfessabili interessi, per i quali la salute pubblica, costituzionalmente garantita, non e’ che un ipocrita pretesto.
Come si puo’ giustificare la dismissione di quello che e’ e rappresenta a tutti gli effetti una struttura esemplare a livello regionale,?
E dove esistono reparti altamente professionalizzati per strutture e macchinari a livello di quelle esistente nell’ospedale di Noto servito persino da una pista di elisoccorso attrezzata anche per il volo notturno?
Non si potra’ certamente portare ad esempio la risibile distanza dall’autostrada (10 minuti) quando e’ ben noto a tutti che per il bene primario della salute non si guardano tempi o distanze.
Si va a Modica,a Catania,ma anche a Milano o Verona per curarsi e non si guardano i giorni di viaggio o le migliaia di chilometri e quindi i 10 minuti dall’autostrada sono un pretesto stupido ed ipocritamente fasullo.
Piuttosto a causa di una logica e di una politica miope e vergognosamente interessata agli affari degli amici ed alle clientele della politica che si e’ giunti alla adozione di provvedimenti scellerati e scriteriati che nulla hanno a che fare con la salute dei cittadini e con la sua tutela.
Dopo il fallimento di una certa politica, complice ed interessata, e’ necessario che la gente scenda in piazza in prima persona perche’ i cosiddetti politici o politicanti dell’ultima ora, istituzioni comprese, non sono in grado di affrontare e risolvere un problema in definitiva dagli stessi causato e posto in essere, ed e’ penoso assistere a passerelle e proclami dal sapore perfettamente ipocrita e patetico, con gente complice e coinvolta, che nella confusione della protesta cercherebbe di recuperare una credibilita’ oramai irrimediabilmente perduta.
A questo punto non rimane alle popolazioni della zona sud che unirsi ed organizzarsi per l’adozione di sistemi di protesta forte ed eclatanti in modo da far sentire la propria voce fino a Palermo oppure a Roma,richiamando l’attenzione della Commissione Parlamentare alla Sanità presieduta dal SENATORE IGNAZIO MARINO in modo di far capire una volte per tutte ai furbi di turno che la Sicilia sud orientale non e’ solo una striscia di terre delimitata alla meglio in cui raccattare voti e lasciare promesse.
Il nostro è un territorio con una popolazione di 100.000 persone che non può essere trattato dai potentati provinciali e regionali NE’ COME SUDDITI NE’ COME CITTADINI, che hanno il diritto alla salute ma devono determinare il proprio destino passando dalle parole ai fatti.
Giorgio Giannone
dallo storico di www.notolibera.it 10/04/2010
Caro Giorgio,sono d’accordo con quello che scrivi riguardo l’ospedale di Noto,ma se per esempio,il Sindaco di Noto,che dovrebbe essere il primo Cittadino a muoversi e a muovere non l’intera Città,ma tutta la zona Sud, interessata,ed invece,non ha fatto nulla e non sta facendo nulla,perchè considera la sanità pubblica un ferro vecchio,forse perchè lui è a favore delle lobby della sanità privata,che in provincia di Siracusa,in merito a cliniche private,sono al primo posto rispetto a tutte le provincie italiane!
Le sorprese non mancano mai. Almeno c’è ancora qualcuno con la schiena dritta che non fa sconti a nessuno. L’appartenenza alla maggioranza non impedisce a Giannone di esprimere le sue autonome valutazioni, anche quando suonano scomode. Una prova di coerenza e di indipendenza che fa onore all’autore. L’omologazione opportunistica e ipocrita è di ben altri personaggi. Bravo!