Nel mio piccolo piccolo, sento di rappresentare una parte non altrettanto piccola di elettori del M5S: quella dei non iscritti, dei non attivisti, dei non coinvolti direttamente nei meetup e similari. Sarebbe inutile farlo notare, ma ricordo che la categoria a cui dichiaro di appartenere, quella dei “simpatizzanti”, risulta dal punto di vista numerico nettamente superiore a quella meritoria (senza alcuna ironia) dei 48 iscritti del Meetup di Noto.
Quattro numeri sui voti a Noto alle nazionali del 25 Febbraio parlano meglio (fonte riepilogo su www.repubblica.it) di tante chiacchere:
– alla Camera su 18.936 aventi diritto, in 10.776 hanno espresso voti validi (56,9%);
M5S ha preso 3.538 voti (32,8% dei voti validi), superiori al Centrosinistra (2.399 voti, 22,2%) e al Centrodestra (3.336 voti, 30,9%)
– al Senato su 16.872 aventi diritto, in 9.743 hanno espresso voti validi (57,7%);
M5S ne ha preso 2.869 (29,4% dei voti validi), superiori a quelli del Centrosinistra (2.586, 26,5%), ma stavolta inferiori a quelli del Centrodestra (3.361 , 34,5%)
Una prima analisi del voto segnala comunque che il M5S è stato, sia alla Camera che al Senato, largamente il partito più votato a Noto.
Che i votanti di Centrodestra sono fondamentalmente di età superiore ai 25 anni.
Che i quasi 1000 under 25, non votanti quindi al Senato, hanno votato per circa il 15% il centrosinistra e per più del 60% il M5S.
Tutto questo tenendo conto del voto disgiunto che ha interessato Ingroia, Megafono, FLI e UDC.
Questi numeri danno la misura quantitativa e qualitativa dell’attuale capitale elettorale del M5S a Noto e devono far sorgere alcune sane e urgenti considerazioni ai 48 iscritti del Meetup locale:
che i simpatizzanti (circa 3500 di cui 600 under 25), sono in numero 70 volte più degli iscritti;
che questo capitale di consensi non è consolidato e che non si può considerare che esista a Noto alcun “nocciolo duro” come invece nei partiti tradizionali;
che occorre aumentare velocemente il numero di iscritti/attivisti ma che, con altrettanta velocità occorre “catturare” un consenso elettoralmente più stabile ed esportabile in altre consultazioni, da parte dei semplici simpatizzanti con iniziative legate al territorio;
che è irrealistico pensare di potere trasformare in iscritti/attivisti più di un centinaio dei 3500 simpatizzanti, senza i quali, però, il M5S (a Noto come nel resto della Nazione) sarebbe niente di più che una bocciofila.
Occorre allora che i semplici 3500 simpatizzanti, costituenti una variegata massa più o meno silenziosa, ricevano dai 48 attivisti dei segni forti della loro presenza, che espongano le loro posizioni sui problemi del territorio e sul possibile suo modello di sviluppo. E questo non con generiche manifestazioni di principi, ma entrando nel vivo dei problemi e prospettando possibili soluzioni.
C’è ora la questione della discarica Stallaini.
Tra gli iscritti c’è il Dott. Tiberio che sicuramente è in grado di esprimere la sua e di far prendere una posizione ben supportata al M5S locale. Invece? … l’ennesimo silenzio assoluto.
Si dà ad altri la possibilità di dimostrare il loro esclusivo interesse in materia.
Di medagliette al petto, siano di esse di “organizer”, di “co-organizer”, di “portavoce” che di “leadership team”, si può anche morire.
Politicamente ed elettoralmente parlando.
M5Sdoc