“Mi scuso anticipatamente per quei personaggi di cui mancano alcuni dati biografici, ma la causa è dovuta alla mancata possibilità di consultazione dell’Archivio storico del Comune“.
Lo leggiamo sul finire della premessa del libro: I Sindaci di Noto, dal 1861 al 2010, a cura di Valentina Alfò, Arti Grafiche Fratantonio, pubblicato nel Giugno del 2010.
Nel passato abbiamo più volte denunciato lo stato di degrado in cui versa l’Archivio Storico Comunale di Noto, sulla Stampa locale, come ad esempio, La Sicilia, Il Giornale di Sicilia, La Vita Diocesana, La Gazzetta di Noto ne hanno tante volte scritto e pubblicato delle foto in cui si vede l’Archivio Comunale dentro scatole di cartone e dentro sacchi di plastica!
Sembra che attualmente buona parte del materiale che dovrebbe costituire l’Archivio, quindi la “memoria storica“ , si trovi ammassata nei locali dell’ex INPS.
A parte le promesse dei vari Assessori ai Beni Culturali che si sono succeduti nel tempo, ad oggi anche con l’Amministazione Bonfanti non abbiamo visto cambiare niente in positivo riguardo la catalogazione del materiale, quindi della sua dovuta reale fruizione pubblica!
Continuano quindi gli infiniti disagi per l’Utente ,a cui si aggiunge l’impossibilità della fruizione quindi della consultazione dei documenti, materiale che andrebbe foglio dopo foglio messo in carpette o rilegato in volume anno dopo anno, schedato e fruito come si deve da parte degli Utenti che vogliono fare ricerche su come è stata amministrata e gestita la Città di Noto politicamente, economicamente e culturalmente.
Senza la fruizione pubblica e quotidiana dell’Archivio Storico Comunale messo realmente a disposizione della Città ogni pubblicazione che viene fatta risulta incompleta e inadeguata, come nel caso in questione sopra citato.
Non ci sembra questo il modo di porsi da parte delle Istituzioni pubbliche nei confronti dei Cittadini e degli Utenti di una Città d’Arte, di un Sito Unesco che aspira ad un Turismo culturale qualificato!
Si spendono tanti soldi per feste tradizionali ,per tanta cultura effimera, perchè non spenderli per una cultura strutturale, per una cultura di base e non per quella consolatoria e ornamentale!?
Roberto Bellassai
Comitato per i Diritti del Cittadino