Sembra che da qualche tempo a questa parte la Corte dei Conti abbia preso di mira l’amministrazione Bonfanti.
Già nel 2013 con la deliberazione 363 del 29 ottobre 2013, evidenziando svariati punti di criticità in relazione al bilancio consuntivo 2011, fece prendere un bello spavento al primo cittadino, imponendo la presentazione di misure correttive da far approvare al consiglio comunale entro 60 e da ritrasmettere alla Corte.
Per la verità l’amministrazione se la prese un tantino comoda portando gli atti al consiglio comunale del 15/04/2014 che furono approvati non senza polemiche e critiche.
All’epoca il Sindaco non esitò ad affermare che, per alcuni aspetti, la Corte dei Conti aveva preso delle vere e proprie cantonate.
Sembrava tutto felicemente concluso quando, alla fine di marzo del 2015, questi impudenti giudici notificano al Comune di Noto le deliberazione n. 149 del 18 dicembre 2014 nelle quale affermano che, ancora una volta, la relazione allegata al rendiconto 2012 del comune di Noto trasmessa dall’organo di revisione contiene degli elementi di criticità ascrivibili:
- l’improprio utilizzo dei capitoli afferenti ai servizi conto terzi con particolare riferimento ad alcune voci di spesa, allocate tra le “Altre per servizi conto terzi” (€ 2.431.545,29), non in linea con il principio di tassatività di cui al principio contabile 2. 25, con la conseguenza che la predetta anomalia possa avere inficiato i dati contabili relativi al rispetto del patto di stabilità, dei limiti di spesa del personale e del parametro di deficitarietà strutturale n. 6, in particolare:
- anticipazioni di somme per conto Stato per € 342.475,45;
- anticipazioni di somme per conto Regione per € 746.344,69;
- anticipazioni di somme per conto Regione art. 53 L.R. 2/2007 per € 64.688,45;
- anticipazioni di somme per conto enti pubblici e privati per € 1.142.015,77;
- la presenza di debiti fuori bilancio ancora da riconoscere al 31/12/2012 per un importo stimato di € 185.416,04;
- la mancata predisposizione della nota informativa di cui all’art.6 comma 4 del D.L. n. 95/2012 relativamente alla situazione debiti/crediti tra l’Ente e gli organismi partecipati.Inoltre con la deliberazione n. 150 del 18/12/2014 ascrivono all’amministrazione comunale ancora una volta una serie difformità. E non solo! Insistono nel dire che questi profili di criticità erano già stati oggetto di segnalazione relativamente al rendiconto 2011 e che la delibera n. 20 del 15/04/2014 in ordine ai provvedimenti correttivi adottati non sono, allo stato, sufficienti a superare compiutamente tutte le criticità rilevate e che risultano permanere i motivi di preoccupazione per gli equilibri di bilancio già riscontrati nel precedente ciclo di controllo.
- REGOLARITÀ DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE (SEZ. I)
Nella delibera 150 sempre del 18 dicembre 2014 rincarano la dose:
1.A. Programmazione
- La mancata approvazione del Piano generale di sviluppo;
- il mancato adeguamento dell’ordinamento dell’Ente alle disposizioni di cui all’art. 34, commi 20 e 21, d.l. 179/2012;
- il mancato adeguamento dell’ordinamento dell’Ente ai principi della libera iniziativa economica privata;
- la mancata rideterminazione della dotazione organica a seguito dell’assunzione di partecipazioni in società.
1.B. Gestione
1.B.1. Entrate
- La bassa riscossione delle entrate proprie (24,85% titolo I e 20,73% Titolo III) che risulta non idonea a garantire gli equilibri di cassa;
- la mancata attuazione del programma di dismissione di attività patrimoniali nell’ultimo triennio.
1.B.2. Spese
- L’esigua percentuale (12,82%) dei beni e servizi acquistati mediante ricorso a centrali di committenza rispetto al totale dei relativi impegni;
- la mancata trasmissione dell’atto di valutazione di convenienza economica dell’esternalizzazione dei servizi (punto 1.25);
- la mancata adozione della delibera di ricognizione ai sensi dell’art. 34, comma 20, del d.l.179/2012;
- la necessità di verificare la sussistenza dei presupposti previsti dalle leggi vigenti per il corretto ricorso alle varie tipologie di affidamento di lavori, servizi e forniture. A tal riguardo, con riferimento agli affidamenti relativi all’anno 2013, si rileva che a fronte di un totale di 133 affidamenti, di cui n. 16 lavori, n. 87 servizi e n. 30 forniture, n. 79 sono procedure negoziate senza pubblicazione di bando (n. 5 lavori, n. 49 servizi, n. 25 forniture);
- la criticità, riferita al programma annuale dei lavori pubblici, derivante dall’esigua percentuale di realizzazione del Piano triennale delle opere pubbliche (in termini di pagamenti effettuati): 0% nel 2012, 0% nel 2011 e 12,25% nel 2010;
- la mancata adozione di misure organizzative per garantire il tempestivo pagamento di somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti, ai sensi dell’art. 9, comma 1 lettera a) del d.l. n. 78/2009 e art. 1 del d.lgs. n. 192/2012;
- la gestione del contenzioso attraverso il ricorso ad incarichi esterni in presenza di un ufficio legale interno.
- ADEGUATEZZA ED EFFICACIA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI (SEZ. II)
2.A. Ricognizione del sistema dei controlli interni
- La mancata introduzione di un sistema di contabilità analitica ed economico-patrimoniale.
2.D. Altre forme di controllo
Organismi partecipati
- La mancata stipula di contratti di servizio con tutte le società e gli organismi cui è affidata la gestione di servizi pubblici locali.
Equilibri finanziari
- Il mancato adeguamento del regolamento di contabilità tenendo conto delle disposizioni di cui all’art. 147-quinquies del TUEL;
- la mancata valutazione degli effetti prodotti dai risultati di gestione degli organismi esterni sul bilancio finanziario dell’ente.
2.E. Controllo di regolarità amministrativa contabile
- La mancata introduzione di apposite procedure per l’acquisizione dei dati;
- la mancata individuazione di specifiche unità organizzative;
- il mancato rispetto di quanto disposto dall’art. 147 bis del TUEL;
- la mancata comunicazione degli esiti dei controlli ai revisori dei conti, ai responsabili dei servizi, agli organi di valutazione e al Consiglio comunale per quanto di loro competenza;
- l’assenza di un sistema di audit interno;
- la mancata ridefinizione dei ruoli e delle responsabilità dei dirigenti;
- l’inidoneità del sistema di controllo a rivelare la conformità del sistema contabile alle regole e ai principi contabili.
Nell’udienza del 18 dicembre 2014 il sindaco Bonfanti e il responsabile dei servizi finanziari, Rag. Gaspare Dato hanno cercato di giustificare l’operato, ma i giudici non hanno sentito ragioni disponendo ancora una volta atti correttivi da sottoporre al giudizio della massima assise comunale.
Chissà cosa succederà per l’esercizio 2014?
Carmelo Filingeri
Il download delle deliberazioni:
Sono stati aggiunti per il download le deliberazioni della corte dei conti e del consiglio comunale di Noto