“ Secondo gli esperti,i guai più seri per Noto vengono dal sottosuolo: un vecchio sistema fognario mai ripulito e mal impermealizzato;gli abbassamenti del livello stradale fatti a partire dal 1850,che hanno portato allo scoperto le fondamenta dei palazzi. Su quelle strade,dove le fontanelle sono quasi due metri d’altezza,transitano indisturbate le automobili “ .
Si tratta di un passaggio di un articolo di Annamaria Guadagni,apparso su L’Unità del 13 Giugno 1992,con un Appello,che non è stato il solo agli Amministratori del tempo,della Città di Noto,e alla Città,da parte di tanti Intellettuali,che hanno puntato il dito,sul sottosuolo della Città barocca!
Tra gli Intellettuali di questo Appello,ad esempio,figurano: Vincenzo Consolo,Corrado Stajano,Antonio Cederna,Anna Proclemer,Franco Battiato,Gesualdo Bufalino,Corrado Augias,Giancarlo Sbragia,Franca Valeri,Teresa Cannarozzo,e Corrado Sofia,quest’ultimo in quella data,nella sua cara e amata Città che gli diede i natali, presentò il suo libro dal titolo: “Noto,le Pietre sacre del barocco “ ,pubblicato da Electa.
Dietro la spinta di questo e di altri Appelli,a Noto,nacquero dei Comitati e delle Associazioni,che iniziarono a sensibilizzare i Cittadini e l’Amministrazione del tempo,e dopo una raccolta di firme che superò il migliaio di adesioni,il Sindaco Leone,il 1 Maggio del 1999,istituì l’Isola pedonale 24 ore su 24,su Corso Vittorio Emanuele,che iniziava da Porta Nazionale,fino all’altezza di via Rocco Pirri.
Dell’Istituzione dell’Isola pedonale,più o meno ad oggi,si sono fatti vari esperimenti,ma sostanzialmente l’idea dell’Isola pedonale,è stata accettata e apprezzata col passare del tempo,da quasi tutta la Città,fino a divenire un punto fermo, che non può essere messo più in discussione! Ma l’Amministrazione Valvo,prima,equella attuale di Bonfanti,ora,nonostante l’articolo 9 della Carta Costituzionale,che parla di tutela del patrimonio storico e artistico,l’isola pedonale è stata trasformata in qualcos’altro,in ZTL,in zona a traffico limitato,che nei fatti significa che possono passare tutti i mezzi meccanici 24 ore su 24,come nei fatti succede in tutto il Corso Vittorio Emanuele,che è costantemente attraversato da ogni mezzo meccanico,fino all’esagerazione!
Ogni giorno assistiamo al passaggio continuo di macchine,motorini,furgoni, piccoli camion,intervallato in Estate,da un bus turistico locale,camion di Compagnie teatrali,autobus di Orchestre Musicali,a cui si aggingono le macchine in sosta, sia con Pass,che senza Pass,che spesso rimangono parcheggiate per delle ore! Il carico e scarico delle merci,prima si fermava davanti alla Porta Nazionale,per poi essere trasportati con dei carrelli nelle varie attività commerciali che ricadevano sull’Isola,ad ore stabilite,come si fa in ogni Città d’arte,invece,con il ZTL,siamo tornati al caos precedente al 1999!
Vogliamo ricordare all’Amministrazione Comunale,e a chi ha la memoria corta, che uno dei tanti motivi per cui fu Istituita L’Isola pedonale,è quello che il passaggio dei mezzi meccanici reca infiniti danni al sottosuolo,peraltro già più volte provato nel passato,con diversi cedimenti,l’ultimo all’altezza della Chiesa di Santa Chiara,di conseguenza i danni vengono recati anche ai monumenti che ricadono sulla strada principale della Città d’oro!
Invece,di contribuire a educare nel rispetto dei “ Beni Comuni “ , si continua a diseducare,facendo così dei passi indietro rispetto a prima, passi che diviengono difficili col tempo,recuperare!
Una Città d’arte,una Città Unesco,Patrimonio dell’Umanità,a cui mancano i basilari e dovuti Piani,il Piano del Traffico,il Piano Estetico,del Colore,e della Luce,Piani che permetterebbero il reale rispetto e la tutela dell’identità dei luoghi,invece,oltre ad evitare di dare e stabilire regole,si mistifica con un linguaggio,che nei fatti cambia sostanzialmente il senso e la realtà delle cose,come nel caso in quetione,ribaltando con il termine ZTL, l’Isola pedonale,facendola divenire nella realtà dei fatti, un “ Garage” !
anch’io mi sono sempre chiesta come fosse possibile permettere il transito , anche in forma di ZTL, in corso Vittorio. In estate, poi, seduta al tavolino di un caffé sul dehors mi sono respirata i gas di scarico di un autobus a 2 piani (!!!) pieno di turisti che è rimasto fermo, ma col motore acceso, per illustrare i monumenti che si affacciano sul centro di Noto. Percorrere a piedi il rettilineo, in piano e con possibilità di frequenti soste, non è un’impresa titanica: a Venezia la visita della città si fa a piedi e le merci vengono trasportate per tratti più o meno lunghi e con l’impiccio dei ponti, ma a piedi. Anche le auto blu, che ho visto spesso sostare davanti a palazzo Ducezio, potrebbero far scendere i loro passeggeri alla porta Reale. Il rispetto della città e della comunità di cittadine e cittadini passa anche da queste cose.
Ciao M.Elena,trovo che è una assurdità permettere il passaggio dei mezzi meccanici lungo il Corso Vitt. Emanuele! Sia il Corso Vitt. Emanuele,che le due strade adiacenti,via Cavour e via Ducezio,si percorrono a piedi in non più di dieci minuti. Sarebbe la cosa più sensata e più adeguata chiuderle tutte tre al traffico veicolare!