Si ha una libertà autentica quando le nostre azioni si conformano a ciò che è giusto fare, a priori, non in dipendenza delle nostre convenienze personali.
Ciò consente di avere una autonoma e cosciente cultura politica, teorica e pratica, legata ai valori universali di riferimento, consente di distinguere il vero dal falso, l’onesto dal delinquente, il giusto dall’ingiusto.
L’infernale tritacarne politico, affidabile e collaudato, che si poggia sul voto familistico e clientelare, si è già messo in moto da tempo, ed infatti sui socialnetwork e sui giornali, attraverso cinguettii, posts e comunicati stampa al vetriolo, si è scatenata una campagna elettorale violenta e rancorosa – spesso mossa da livore, invidie e interessi personali che poco hanno a che vedere con il tanto sbandierato bene comune.
Una frenetica attività mediatica tesa a sminuire agli occhi dell’elettorato quanti, in maniera del tutto legittima, alla fine di un ciclo amministrativo, propongono alla città la propria visione di crescita e sviluppo della comunità netina.
Ne hanno già fatto le spese quasi tutti, per un motivo o per un altro, i candidati; ne sa qualcosa la candidata pentastallata, ma non ne sono stati certamente esentati anche i più navigati Bonfanti, Veneziano, Figura e Prado
Il sarcasmo, l’ironia, il fastidioso quanto spesso fantasioso racconto, a volte il venticello maleodorante della maldicenza, tutto fa brodo per distogliere l’attenzione dei cittadini elettori da quella “libertà autentica” in premessa che consente alla fine di selezionare le persone e i soggetti – non solo partiti – da seguire, sostenere, votare.
Tiene banco in questi giorni la notizia della possibile candidatura a Sindaco di Cettina Raudino, ex assessore e vicesindaco e a Lei è stato riservato un battesimo del fuoco da medaglia d’oro al valor militare: fuoco amico e fuoco nemico incrociato, con batterie da pezzi da novanta, segnale molto chiaro di pericolosità per il parterre politico.
Un fuoco di fila in cui si sono sbizzarriti i “caporali di giornata”, gli utili burattini delle gerarchie provinciali partitiche, i tifosi locali, a volte rasentando l’offesa personale, in accuse, certamente risibili rispetto al comportamento standard del parterre politico locale.
Una faccenda che, certamente squallida, potrebbe, a prima vista, essere derubricata come fatto di malcostume politico proprio delle campagne elettorali e che invece ha una valenza molto più profonda e pericolosa per il futuro amministrativo della città.
Un racconto teso a convincere e condizionare l’opinione pubblica sulla presunta slealtà dell’ex vicesindaco nei confronti del suo ormai ex partito e del sindaco uscente, dell’ignobile tradimento perpetrato nei confronti del partito, il racconto, anche di qualche persona a Lei vicina, teso a convincerla di essere prudente, di non rischiare il massacro personale, perché l’impegno è tardivo e inopportuno, per il peso di alcune scelte sbagliate di questi anni di amministrazione, magari non proprie ma di cui non ha saputo smarcarsi.
Tutte cose che potrebbero avere un fondamento logico ma in definitiva rappresentano utilitaristicamente e cinicamente la costruzione di uno storytelling di comunicazione politica messa immediatamente in campo per rendere inoffensiva la novità politica che, al pari di quella delle 5 stelle, potrebbe sparigliare lo stantio e incartapecorito orizzonte politico netino.
Cara Cettina, come ben sai, la coerenza non è una strada dritta cosparsa di fiorellini bensì un sentiero irto e periglioso per raggiungere un obiettivo, e richiede sovente lo spostamento della direzione del cammino (come per i sentieri di montagna) ma senza perdere di vista la meta.
Mi preme subito dire che questo non vuole essere il classico endorsement politico, perché anche io, in questi cinque anni, non ho risparmiato alla professoressa Raudino critiche, anche feroci, quando lo ho ritenuto opportuno, tuttavia per il ragionamento che intendo sviluppare è necessario tentare di sfrondare il percorso dagli ostacoli messi artatamente in campo, un ragionamento che vuole essere un appello rivolto a Lei e a quanti in questi anni hanno svolto un ruolo di sentinella del buon governo da dentro la maggioranza e soprattutto fuori dal palazzo dei bottoni.
Da anni ho avuto impegno politico – non partitico – disinteressato e a volte scomodo per i potenti locali che si è concretizzato, cinque anni addietro, in un esercizio di “immaginazione democratica”, imboccando un percorso di cittadinanza attiva che portò, insieme a Notolibera e altri, alla nascita di un “laboratorio politico” di democrazia partecipata, a cui, prendendolo in prestito dal compianto Sindaco Passarello, diedi il nome di “Progetto Noto”, diverso per le finalità dal progetto del sindaco “transenna” ma egualmente potente per la forza evocativa in esso contenuta.
Un patrimonio di idee condivise e uno spirito di cambiamento predicato e voluto fortemente dalla società civile che non ebbe paura a “contaminarsi” e a “contaminare” i partiti.
“Progetto Noto” vinse, ma l’idea e la progettualità fondante uscì alquanto malconcia dalle ferite inferte dalla “guerra elettorale”.
Voglio dichiararlo subito, a scanso di equivoci, non voterò Bonfanti e la sua coalizione, nonostante sia stato nelle precedente competizione elettorale uno dei suoi maggiori sponsor.
E questo non per motivazioni di natura personalistica.
Ritengo che, in questi cinque anni, quanto di buono fatto scaturisce dalla spinta propulsiva di quel programma di governo ideato dal gruppo fondante e dallo sfiancante impegno di tamponamento e spinta delle sentinelle rimaste – movimenti, partiti associazioni e persone – Notolibera, Rinnovamento per Noto e in parte il PD, i gruppi ambientalisti, il comitato pro-ospedale, persone come Costanza Messina, Aldo Tiralongo, Cettina Raudino, Rosa Bologna e altri.
Chi doveva essere il garante, il sindaco Bonfanti, pur nell’impegno speso, ha dimostrato di non essere capace di incarnare, per dna e formazione, quel percorso nuovo di rappresentazione delle istanze della comunità con le soluzioni concrete più opportune per la città e con uomini capaci di raggiungere gli obiettivi condivisi.
Troppo spesso si è visto l’uomo solo al comando con soluzioni già preconfezionate e avallate dai partiti acriticamente, poi gli ultimi due anni la preparazione di una lunga e onerosa campagna elettorale, con stravolgimenti e cambi di casacca, ingressi e uscite per determinare il “quorum elettorale” della prossima competizione elettorale.
Mi sono spinto in questa ricostruzione con l’idea di lanciare un appello a quelle forze, a quelle “sentinelle” per non dispendere quanto di buono fu fatto nella precedente campagna elettorale da quel nucleo di “cittadini di professione” che ideò “Progetto Noto”.
Ancora una volta un appello, di sapore sturziano ai cittadini liberi da condizionamenti ideologici e da obblighi di obbedienza ad una casta di comando controllata da segreterie nazionali, regionali, provinciale e locale.
Cittadini liberi, nell’analisi dei problemi del proprio territorio, nell’individuazione delle soluzioni concrete più opportune e degli uomini più capaci per raggiungere obiettivi condivisi, valorizzando intelligenze e competenze troppo spesso escluse.
Cittadini liberi, consapevoli che oggi essere di “sinistra” significa aderire idealmente e sostanzialmente ad idee e principi come Giustizia, Libertà e Solidarietà che sono il vero collante della crescita culturale, sociale e economica delle comunità; non certamente avere all’occhiello della giacca, anche se non guasta, il simbolo di appartenenza ad una sigla della sinistra storica del paese, vuoi che sia Partito della Rifondazione comunista, Comunisti Italiani, Sel, Possibile, Sinistra Italiana, e anche PD.
E’ il momento delle scelte difficili e coraggiose, un appello a mettere dietro le spalla le ferite ricevute in questi anni di compromessi, a volte necessari, ma sempre dolorosi, un appello a riprendere la strada interrotta ma che ci consente di avere una libertà autentica quando le nostre azioni si conformano con ciò che è giusto fare, a priori, e non in dipendenza delle nostre convenienze personali o peggio rimanere vittime delle nostre passioni “tristi”.
Non so se la Raudino deciderà di candidarsi a Sindaco ma è certo che #IOSTOCONTUTTELECETTINE.
Carmelo Filingeri
Il prossimo sindaco sarà donna.
Complimenti per l’analisi…se tu stai con tutte le cettine, io pure, ma con #accantotuttiicarmeli
Come ti ho già detto sono analisi che appartengono al passato. Quando si è incapaci di curare il malato, non si può riproporre la stessa medicina, già veleno della città. Ci vuole una nuova ricetta dettata da sentimenti più profondi e non dall’opportunità di conquistare un posto al sole.