Gli uomini politici non devono soltanto essere onesti, ma lo devono anche apparire” – Paolo Borsellino.
Devo ammettere che provo profondo imbarazzo, come “homo civicus”, per questo scandalo delle presunte firme false apposte sugli elenchi per la presentazione della lista “Patto Per Noto” alle elezioni comunali del 2016.
Un imbarazzo, sono certo non solo mio, che espone e presenta la città, che è stata candidata come capitale 2020 della Cultura, all’opinione pubblica locale e nazionale, in deficit di legalità e di cultura democratica.
Perché la legalità e il rispetto delle regole democratiche di convivenza sono culla e altare di ogni forma di Cultura.
Una situazione così incresciosa che quasi mi verrebbe da sperare, nonostante le mie note posizioni politiche, che le ragioni che hanno portato a processo, per reati così gravi il rappresentante della Lista “Patto Per Noto”, possano rivelarsi inconsistenti.
Lista che, come tutti sanno, ha contribuito con ben 1129 voti alla elezione per il secondo mandato amministrativo dell’uscente Sindaco Corrado Bonfanti e che ha espresso due consiglieri comunali, il dott. Cultrera e la moglie Signora Pennavaria poi eletta, per equilibri interni alla maggioranza, Presidente del Consiglio Comunale.
Presidentessa “Super Partes” fino ad un certo punto, prontamente sostenuta, in questa improvvida dichiarazione, durante il consiglio comunale di insediamento, dal consigliere Campisi: “…. Lei è il Presidente in primis di questa maggioranza che l’ha votata …..”
Non voglio entrare nella questione giudiziaria, ma, certo, non occorre essere un principe del foro per capire che la vicenda non è più nelle fasi interlocutorie delle indagini e anche se il Sindaco Bonfanti non ha il potere nè di condannare né dimettere nessuno, può tuttavia prendere le “distanze politiche” dalla presidente Pennavaria e dal consigliere Cultrera.
Il reato contestato è grave, implica responsabilità individuale ma ha profondi riflessi per la regolarità della vita pubblica, politica e amministrativa, della città.
Il Sindaco e la coalizione di movimenti che lo sostiene, nonostante la costituzione di parte civile, hanno fatto una scelta garantista.
Una decisione non di poco conto!
Ancora una osservazione che dovrebbe avere il sapore della banalità: il garantismo giudiziario riguarda la responsabilità personale; non si è colpevole sino a quando non si arrivi a sentenza.
Ma c’è un altro garantismo che il Sindaco e la sua Amministrazione devono considerare: la responsabilità di garantire l’onorabilità dell’Istituzione Consiglio Comunale, la responsabilità di garantire un rapporto di fiducia e buon andamento con tutta la comunità che lo ha eletto primo cittadino e infine, ultima ma non meno importante, garantire l’onorabilità dell’istituzione Sindaco e Giunta.
Un interesse collettivo prevalente rispetto al rapporto fiduciario stabilito nel patto elettorale col consigliere Cultrera e soci.
Allora esercitare responsabilità e garantismo significa sciogliere quell’accordo elettorale firmato con la lista “Patto per Noto”, riprendendosi la carica di Presidente del Consiglio, escludendo “Patto per Noto” dalle scelte per la città.
E’ l’unico modo per continuare ad amministrare una città, che si è voluta candidare Capitale della Cultura 2020.
Si potrebbero ancora dire tante cose ma, per il momento, voglio concludere sperando in un gesto vero di responsabilità, del Sindaco, di Forza Italia e degli altri partiti verso la città.
Una ultimissima chiosa al Sindaco sportivo!
Nello sport, alla fine di ogni giornata di gara, viene emesso un comunicato ufficiale che contiene sempre la seguente formula: “Si omologa la partita, sub-iudice, in attesa di verificare la posizione regolare dei tesserati”
In politica e nella cosa pubblica questo non è ammesso, i giocatori, per semplice fatto almeno deontologico – perché oggi parlare di Etica è fuori moda – devono avere tutte le carte a posto!
L’Amministrazione Comunale di Noto è da considerare SUB IUDICE sino a quando il presidente del consiglio resterà al suo posto e il consigliere Cultrera potrà determinare le sorti della città!
Carmelo Filingeri
E’ doveroso chiedere le dimissioni!