Il comune di Noto non può perdere questa ennesima occasione per riparare all’errore commesso nel 2009, allorquando furono ceduti gli impianti del servizio idrico integrato.
Con la revoca della concessione a Sai 8 il commissario straordinario Buceti attesta quello che tempo continuiamo a sostenere, ovvero l’illegittimità dell’affidamento e le innumerevoli inadempienze contrattuali di Sai8, che per anni hanno pesato sulle tasche dei nostri concittadini.
Più volte, inascoltati, abbiamo chiesto che l’amministrazione comunale si attivasse in giudizio, anche congiuntamente agli altri comuni che avevano ceduto superficialmente gli impianti, contro il gestore privato, per chiedere la rescissione del contratto.
Oggi c’è chi lo ha fatto, in nostra vece, e a questo punto non possiamo come sempre attendere l’evolvere gli eventi: per una volta dobbiamo essere protagonisti: Abbiamo la possibilità di riportare indietro le lancette dell’orologio a quel gennaio del 2009 , atteso che oggi Sai 8 non é più concessionaria del servizio idrico integrato e riappropriarci delle nostre fonti, dei nostri impianti, dei nostri depuratori.
Ritorniamo alla gestione diretta, mettendoci alla stregua degli altri comuni “ribelli” e annulliamo gli effetti catastrofici di questa gestione. Chiediamo al sindaco di agire anche autonomamente, se l’assemblea dei sindaci non riuscirà a determinare elementi sostanziali di novità. L’attendismo non paga e non possiamo sempre sperare che altri risolvano i nostri problemi. Si agisca in fretta e con determinazione.
L’attuale Sindaco di Noto alcune ore dopo la sua elezione (2011) si era premurato di consegnare l’acquedotto del Comune di Noto alla SAI 8 e confesso che dopo che il Sindaco precedente aveva fatto un braccio di ferro con la SAI 8, arrivando a cambiare i lucchetti degli impianti per impedire che la SAI 8 proseguisse nella sua attività volendo recedere dal contratto, quella decisione di resa da parte del Sindaco Bonfanti a molti rimase incomprensibile…Certo l’ex Sindaco Valvo si era accorto dell’errore di aver ceduto nel 2009 gli impianti alla SAI 8 e cercò di rimediare. Oggi si fà giustizia di una triste vicenda di gestione privata dopo che un Referendum aveva decretato che l’acqua è pubblica e tale deve rimanere… L’acquedotto comunale a questo punto ritorni ad essere gestito direttamente dal Comune con trasparenza ed efficienza gestionale.
Che l’acqua torni alla gestione pubblica,anche se il nodo dei problemi risiede nel liberismo selvaggio,nell’ideologia del liberismo selvaggio,quindi nelle sue conseguenziali privatizzazioni,a cui la partitocrazia e i Sindaci si sono accodati e piegati!
Si torni anche a scovare i “furbetti” che utilizzano trivelle non autorizzate togliendo da anni acqua alle fonti dell’acquedotto comunale lasciandoci quasi a secco ogni estate.