Gufi, ….. Gufi ….. L’inizio della trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”.
Nel 2013 ponevo l’attenzione nel porre accortezza nell’uso dei residui attivi nella predisposizione dei bilanci di previsione. Alla fine tutti i nodi vengono al pettine.
“E’ di questi giorni la pubblicazione all’albo pretorio del comune di Noto la delibera di giunta riguardante la ricognizione prevista dall’attuale ordinamento dei residui attivi e passivi del bilancio del nostro ente locale.
Ma cosa sono i residui attivi e passivi?
In pratica, in maniera molto semplicistica, sono i crediti e i debiti che l’ente locale, nell’esercizio di competenza non è riuscito ancora a riscuotere o a pagare.
La ricognizione dei residui attivi è una operazione molto importante ai fini della preparazione del bilancio previsionale e per il consolidamento del bilancio consuntivo non solo perché costituisce la continuazione dell’attività gestionale del bilancio, in termini di competenza, riferita agli esercizi finanziari chiusi ma soprattutto perché partecipa al risultato di amministrazione nel sistema finanziario degli enti locali.
Il risultato di amministrazione è la somma algebrica del fondo di cassa(+), dei residui attivi (+) e dei residui passivi (-).
Il bilancio di previsione viene formato mettendo come prima posta il risultato di amministrazione precedente da qui l’importanza di un corretto accertamento delle voci che lo compongono anche in relazione al fatto che gli enti locali, come rileva la Corte dei Conti, molto spesso ricorrono al meccanismo dell’accertamento falsato di residui attivi per nascondere i propri deficit di bilancio.
Mantenere in bilancio residui troppo vetusti, addirittura inesistenti e che, quindi, non si tramuteranno mai in disponibilità finanziaria, comporta una dilatazione ingiustificata dell’avanzo di amministrazione che se da un lato consente nell’immediato il pareggio di bilancio e di disporre artificialmente di capacità di spesa, dall’altro comporterà inevitabilmente negli anni il dissesto finanziario.
Per fortuna, a partire dal 2013, con il decreto “Salva Italia” i bilanci finanziari annuale e pluriennale avranno carattere autorizzatorio e in base a questa nuova normativa le Regioni e gli altri enti non potranno più ricorrere al meccanismo dei residui anche per “ nascondere” i deficit effettivi. Peraltro il Decreto attuativo prevede che, nel primo anno di sperimentazione, si procederà al riaccertamento dei residui attivi e passivi per eliminare quelli cui non corrispondono obbligazioni perfezionate e scadute alla data del 31 Dicembre del primo esercizio di sperimentazione.”
Evarco (Carmelo Filingeri)