Grandi manovre in vista delle dimissioni annunciate dal governatore Raffaele Lombardo per il 28 luglio per consentire il voto anticipato a fine ottobre.
“Sono entrato a far parte della giunta di governo regionale -ha spiegato Marino- in ragione del ruolo dichiaratamente ‘tecnico’. E’ nei fatti tuttavia una sempre piu’ marcata, progressiva connotazione politica dell’esecutivo regionale, nel contesto di un confronto politico destinato a diventare ancora piu’ serrato in vista del oto di ottobre”. E molti ritengono imminenti altre dimissioni, come quelle dell’assessore alle Risorse agricole Elio D’Antrassi, tecnico in quota Mpa: gli subentrerebbe l’ex deputato del Pci Francesco Aiello. Vacillano anche i tecnici vicini al Pd, Pier Carmelo Russo e Mario Centorrino. Per domani e’ convocato il gruppo Pd all’Ars che dovra’ decidere se togliere il sostegno a Lombardo. Del resto e’ stato chiaro Lino Leanza, deputato regionale Mpa e fedelissimo di Lombardo: “Il dato politico del rimpasto di giunta e’ che cambia la maggioranza e il governo Lombardo si avvia a diventare sempre di piu’ un governo monocolore. Il Pd non c’e’, c’e’ il Nuovo Polo e pezzi di altri partiti”. Intanto, cresce il ‘partito’ dell’autoscioglimento dell’Assemblea regionale: servono le dimissioni di 46 deputati su 90; attraverso il tam tam su twitter e LiveSicilia.it e’ arrivata la disponibilita’ trasversale di venti onorevoli: dal Pdl al Pid fino all’Udc; solo uno del Pd (Davide Faraone), gruppo di maggioranza relativa all’Ars. Almeno un’altra ventina e’ pronta a staccare la spina con un mozione di sfiducia al governo Lombardo. Il conto alla rovescia continua. (AGI) Mrg