La Città di Noto, una Città d’arte, un sito UNESCO, ( Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ), “Patrimonio dell’Umanità“ , una Città aperta al mondo.
Si potrebbe dire, che molto spesso la Città viene deturpata esteticamente, divenendo sotto certi aspetti una specie di “ Contrada “ dal punto di vista estetico – culturale, fino a essere banalizzata simbolicamente nella sua dimensione artistica, evidenziando e scoprendo nello stesso tempo la propria arretratezza e i propri limiti culturali, politici e civili, perché chi preposti a gestire politicamente e culturalmente la Città, Sindaco e Amministrazione Comunale, purtroppo continuano a farci dubitare molto, sui dovuti parametri che debbono avere per gestire nella maniera dovuta un bene pubblico, che oltre ad essere una Città UNESCO, è soprattutto una Città Laica.
Alludiamo ai due pannelli infiorati, che rappresentano il Papa e San Corrado, da giorni collocati negli archi della facciata di palazzo Ducezio, che simbolicamente danno la misura dell’Etica che prevale nell’Amministrazione Comunale di Noto, un’Etica mistificante, che confonde il palazzo del Governo locale, dove si fanno le leggi civili, con la Chiesa, di conseguenza la ragione con la religione, l’etica civile, con l’etica religiosa, contribuendo ad educare il Cittadino alle mistificazioni.
Simbolicamente e non solo, non è questo il modo di porsi con la Città, né con quanti vengono a visitare una Città d’arte, che si presume abbia una chiara identità culturale, civile e spirituale.
Si presume, ma purtroppo non ha ancora fatto un suo reale processo identitario, da quanto oggettivamente registriamo sotto l’aspetto democratico, civile, culturale e spirituale, di conseguenza è una Città aperta al mondo solo sulla carta, non realmente, salvo smentite!
Roberto Bellassai