Seduta alla scrivania, nella piccola stanza delle mie figlie, una penna e dei fogli bianchi mi preparano a scrivere una lettera, si, una lettera di dimissioni.
Da tempo rinviavo questo momento, sperando in un miracolo che non si è mai avverato, poiché un anno fa non avrei mai pensato di dover scendere da quell’AUTOBUS sul quale grandi sogni viaggiavano.
Un anno fa un piccolo ma assortito gruppo di persone, animato dalle migliori intenzioni, si incontrava e, come api operaie e formiche laboriose in continuo movimento, progettava con solerte spirito d’abnegazione sogni da realizzare.
Avrebbero cambiato il volto deturpato e scarnificato di una città perennemente vittima delle violenze del “branco“.
Sui loro volti c’ era disegnato il mondo, la concretezza e la capacità di agire erano il LEIT-MOTIV delle accese ma sempre pacifiche riunioni le quali erano solite svolgersi presso una angusta e scomoda saletta, situata all’interno di un noto caffè del centro.
Tutto aveva un sapore strano; le idee, i progetti e i sentimenti sfioravano, toccavano e abbracciavano il piccolo gruppo di persone.
Se oggi ripenso all’ottimismo di quei giorni, all’infantile e speranzoso entusiasmo d’allora, alla ingenua fiducia nel cambiamento e, peggio ancora, alla presunzione, frivola e vanitosa, con cui si vagliavano i progetti in merito, mi riesce piuttosto difficile resistere alla tentazione di guardarmi allo specchio per urlarmi contro quelle “VERITA’“ negate a me stessa innanzitutto.
Sparite le illusioni e spente le speranze, di “quel piccolo, ma assortito gruppo“ è rimasto ben poco.
Pochi superstiti, tanto alienati quanto disadattati, vagano, come zombi, nei meandri di questa vuota e spettrale città, sono alla ricerca di un qualcosa che li “illuda“a che possano sentirsi ancora VIVI.
Cosa è rimasto di quella “ filosofia “ ottimista ?
Del famoso METODO ?
E …… di S.Caterina, la quale, a mio avviso, ha sempre respinto con vigorosa indignazione ogni misero tentativo di un suo coinvolgimento per la realizzazione di chissà quali scelleratezze.
Il piccolo, ma non più assortito, gruppo ingoia un rospo dietro l’altro, assumendo ostinatamente la funzione dell’ESSERCI AD OGNI COSTO, non accorgendosi che, oltre che a castigare se stesso, tradisce ogni BUONO E SANO PRINCIPIO così INSISTENTEMENTE SVENTOLATO IN NOME DI QUELLA TANTO DECANTATA DEMOCRAZIA E PARTECIPAZIONE.
Oggi Notolibera ha l’aspetto di una Signora svagata, allegra, perfino sorridente, anche troppo !
Non picchierebbe un bambino e non torturerebbe un animale di certo ma con fronte serena e occhi innocenti VIOLENTA E MASSACRA QUELLA SPERANZA DI CAMBIAMENTO E RINASCITA NELLA QUALE TANTA BRAVA GENTE AVEVA RIPOSTO FIDUCIA, METTENDO IL SEGNO X IN QUELLA POLVEROSA E MALEODORANTE CABINA ELETTORALE …………..
ANGELA FORTE HA SMESSO DI SOGNARE E, DIMETTENDOSI DA NOTOLIBERA, VI AUGURA BUONA FORTUNA !
Distinti saluti
Angela Forte
….leggendo il titolo di questa lettera aperta …ho pensato subito alla mia …(scritta in occasione del 3 motoraduno Val di Noto e pubblicata in una brochure dedicata)che iniziava proprio così…eravamo 4 amici al bar…ma era dedicata al mio amico che non c è più…Tony Perez e rivolta anche agli ex amici del mio motoclub…una piccola realtà nella quale credevo e che serviva un pò a smuovere noi ed anche la sonnolenta Noto…….mi scuso per il paragone forse azzardato con Noto libera……con un movimento che voleva rivitaliazzra la mia amata la mia città…ma ho paura che la tristezza e la desolazione rimasta siano le stesse!!!!!!!
In un romanzo di Corrado Stajano, ” Patrie smarrite ” , dove per 106 pagine si parla di Noto,dai primi del novecento ad oggi,l’Autore fa una attenta analisi della società netina,dicendo che la classe politica succedutasi a Palazzo Ducezio,la Chiesa di Noto,i figli dei netini,divenuti Magistrati,Vescovi,Professionisti,che sono stati e stanno nei vari Ministeri a Roma,invece di rispettare e fare rispettare le regole democratiche,hanno fatto clientelismo! I gruppi, i movimenti politici,che nascono tipo Lista Verde,Innamorati di Noto,ecc,ecc, … finiscono con l’esaurirsi nella protesta per poi tornare alla frammentazione politica da dove provenivano! C’ è da chiedersi perchè? Ed il perchè si potrebbe dire, che consiste che in una Città come Noto,nonostante il passato,e tutto ciò di cui si parla,non passano idee,non si respirano idee,perchè da parte di ogni soggetto non viene fatto nessun processo di individuazione di sè,di conseguenza nel ” soggetto ” prevale la genericità,quindi l’andazzo culturale e politico che si respira nel Palazzo,la mediocrità,il qualunquismo politico,quel ” campo energetico basso ” e molto diffuso che prevale in Città! I buoni propositi e l’entusiasmo,sono solo proiezioni,protesi,che vengono meno non appena si varcano le sale del Palazzo!
In un romanzo di Corrado Stajano, ” Patrie smarrite ” , dove per 106 pagine si parla di Noto,dai primi del novecento ad oggi,l’Autore fa una attenta analisi della società netina,dicendo che la classe politica succedutasi a Palazzo Ducezio,la Chiesa di Noto,i figli dei netini,divenuti Magistrati,Vescovi,Professionisti,che sono stati e stanno nei vari Ministeri a Roma,invece di rispettare e fare rispettare le regole democratiche,hanno fatto clientelismo! I gruppi, i movimenti politici,che nascono tipo Lista Verde,Innamorati di Noto,ecc,ecc, … finiscono sempre con l’esaurirsi nella protesta per poi tornare alla frammentazione politica da dove provenivano! C’ è da chiedersi perchè? Ed il perchè si potrebbe dire,consiste che in una Città come Noto,nonostante il passato e tutto ciò di cui si parla,non passano idee,non si respirano idee,perchè da parte di ogni soggetto non viene fatto nessun processo di individuazione di sè,di conseguenza nel ” soggetto ” prevale la genericità,quindi l’andazzo culturale e politico che si respira nel Palazzo,la mediocrità,il qualunquismo politico,quel ” campo energetico basso ” e molto diffuso che prevale in Città! I buoni propositi e l’entusiasmo,sono solo proiezioni,protesi,che vengono meno non appena si varcano le sale del Palazzo!
Leggo con rammarico quanto scrivi e come le bramosie elettorali si siano abbattute come una tempesta sui buoni propositi.
Le idee proposte in quell’anno sono sempre valide,non so se verranno mai alla luce , ciò che mi ha lasciato male in quell’esperienza non è la fine del “sogno” ,quanto il disfacimento di rapporti interpersonali intessuti per anni e poi svaniti nel nulla.
Non si finisce mai d’imparare e la delusione è tanta ma NOTOLIBERA non esiste da un pezzo,oggi è un aggregazione come un’altra e potrebbe chiamarsi in qualsiasi modo,la funzione che doveva avere non è mai venuta alla luce.
Un bambino mai nato