È tempo di cani
È tempo di cani, di cani che mordono, di cani che
azzannano senza abbaiare; magari qualche ringhio non troppo rumoroso; e
tuttavia, tra uno scodinzolio e l’altro, il morso è pur sempre
doloroso.
Cani che aggrediscono, cani che saccheggiano, cani che
uccidono, cani killer!
Can che abbaia non morde, si diceva una volta;
ma evidentemente i cani si sono fatti furbi e mordono pur non
abbaiando.
Vogliono l’osso; l’osso da spolpare, da scarnificare, da
raschiare, al fine di riempire la pancia.
Ma, per imbottire la pancia,
l’osso non basta, occorre pure la carne!
Certamente il problema non può
essere risolto con un semplice ricovero per alloggiare i cani ammalati
da curare.
Occorre un canile, ovvero una sede stabile, per meglio
nutrirli e foraggiarli.
E la sede stabile diventa istituzione, o meglio
scambio di favori: dammi un pezzo del tuo osso, che io te ne do un
pezzo del mio.
Se l’osso dovesse esaurirsi, si potrebbe pur sempre
costruire un canile nuovo, magari più bello e accogliente di quello
precedente!
Salvatore Di Pietro
n.b. articolo pubblicato su notolibera nel 2009 evidentemente sempre attuale
E’ tempo di cani sciolti e senza collare!
Certo che la riflessione del prof.Di Pietro e’ piu’ che attuale, la cosa simpatica e’ che si pensa sia sempre diretta agli altri,penso che ben poche persone rimangano fuori dalla riflessione,perche’ ci stanno dentro anche quelli che l’osso hanno cerato di prenderlo e nin ci sono riusciti,e magari oggimpretenfono fi dare lezioni.