E’ convinzione generalmente diffusa nella fauna politica italiota, siciliota, netiniota (quasi idiota) che la verità non si può dire sempre e comunque ed anzi la menzogna, attraverso il mezzo della mistificazione, può essere tranquillamente accettata o tollerata a supporto del principio “Fai quel che devi, perché accada quel che vuoi”.
Al contrario, io sono convinto che “nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario”, è questo l’atteggiamento che la gente, alla lunga, riconosce e che dà credibilità e affidabilità a quello che si afferma in scritti e parole.
Domenica si conclude una vicenda, molto ben definita dallo stesso Sindaco Corrado Bonfanti, faticosa, travagliata e triste che molte volte ci ha visti personalmente contrapposti, anche al limite del contrasto civile, prima nel periodo in cui ero alla guida di Notolibera e poi da semplice cittadino attivo.
Nel principio della verità, in questi lunghi anni, non ho mi sono mai risparmiato nella critica, nella punzecchiatura e nello scontro con Corrado Bonfanti come non ho mai esitato a riconoscerne i meriti e le virtù quando era il momento.
Ambedue eravamo convinti dell’attuazione del volere popolare espresso con un referendum sull’acqua pubblica, così come, fin dal primo minuto del suo insediamento, abbiamo avuto divergenze sulla gestione del problema, da un lato io e Notolibera volevamo immediatamente allinearci ai Sindaci cosiddetti ribelli, dall’altro lato Corrado Bonfanti, invece, convinto di un approccio più prudente per evitare contenziosi dannosi per il Comune.
Tuttavia non ho mai creduto a quanti mi sussurravano all’orecchio di presunti interessi diretti e indiretti di Corrado Bonfanti con la società di malfattori che ha vessato per tanto, troppo tempo, i cittadini di Noto.
Fra poco vedremo, come al solito, i comunicati stampa di partitoni, partitini, movimenti ed ex movimenti, officiati dalla solita stampa compiacente, che vorranno condividere con il primo cittadino il merito di un importante risultato per la città di Noto.
Per quel principio rivoluzionario della “verità”, al Sindaco, e solo al Sindaco, và reso atto di aver avuto la barra dritta nel perseguire la propria idea, di avere attuato azioni con fermezza e determinazione, di aver convinto la deputazione regionale della necessità di una legge che consentisse, nel diritto, la riacquisizione degli impianti, gli altri, tutti gli altri componenti della maggioranza, solo “paurosi” yes man.
Una grazie al Sindaco Corrado Bonfanti, ancora grazie ai 2.500 firmatari della consultazioni di Notolibera, grazie a quei singoli cittadini che in questi anni hanno tenuto alta la guardia, grazie ai cosiddetti sindaci ribelli e, perchè no, grazie a Notolibera, che dopo la fuoriuscita dei “traditori”, ha ripreso la lotta per l’acqua pubblica.
A tutti gli altri, per favore, basta mistificazioni, un rigurgito di dignità, almeno zitti e mosca.
Un plauso al Sindaco è stato coerente con il percorso condiviso in questi tre anni anche se faticoso.
Oggi è il momento di dare corpo e vita al piano industriale perla gestione diretta del servizio idrico integrato perchè non dimentichiamoci l’annoso e mai risolto problema degli scarichi fognari e della depurazione.
Comunque ora dipende tutto da noi e non dagli altri,tutto questo non si sarebbe avverato se il precedente Sindaco avesse ascoltato e tenuto in considerazione le 3000 firme raccolte per non cedere gli impianti come hanno fatto tanti Comuni e non da poco se l’attuale Onorevole Marziano allora Presidente della Provincia non avesse dato il via ad un operazione le cui dubbiosità sollevate al tempo sono diventate realtà su azione della magistratura, vedi fidejussione trentennale.
Quando sono state raccolte le firme da Notolibera per non consegnare gli impianti a SAI 8 non ricordo di nessuna posizione ufficiale del Partito Democratico, anche se riprendendo una cosa che ogni tanto mi ripete il Dott.Valvo l’attuale Consigliere
” Solo gli stupidi non cambiano idea”
Daniele Manfredi