Sindaco autoritario e inglobante?
Sul Sito www.evarconews.it leggiamo una lettera del Sindaco di Noto, Dott.Corrado Bonfanti, in cui fa delle riflessioni su alcune cose fatte, altre da fare da parte della sua Amministrazione, delle riflessioni che non indicano, che non entrano nel problema nè nello specifico del problema, perchè si limita a parlare del più e del meno, dicendo e non dicendo, parlando per metafore, alludento, non facendo nomi, nè testate di giornali, si potrebbe dire che si tratta solo di riflessioni generiche piene di allusioni.
Tra una allusione e l’altra parla delle critiche fatte alla sua Amministrazione e alla Città di Noto, sia le critiche positive che quelle negative.
Limitandoci a quelle che il Sindaco chiama negative, che per noi non lo sono per niente, pensiamo, ad esempio, che alluda alla trasmissione “Il Caffè di Rai uno“ in cui il giornalista Emilio Casalini,un giornalista che si occupa di turismo culturale in giro per la Sicilia, visitando il centro storico di Noto, ha definito “masochista“ la Città di Noto, quindi i notinesi, a causa di una segnaletica sbagliata alle porte della Città e del deturpamento che persiste da tempo nel centro storico, sia sotto l’aspetto Estetico, Spaziale e Civile, cosa che anche noi del Comitato per i Diritti del Cittadino facciamo da anni, denunciando il diffuso “cattivo gusto“ che prevale a causa dei vari deturpamenti che il centro storico subisce, soprattutto per la mancata applicazione del “Piano Estetico“ che se applicato anche gradualmente, risolverebbe tanti problemi alla Città d’oro!
La farebbe brillare, fiorire sotto l’aspetto Economico, Culturale, Civile invece di farla divenire “la caricatura di se stessa“ dove purtroppo si ritrova, che poi è oggettivamente sotto gli occhi di tutti!
Il Sindaco Bonfanti invece di essere chiaro e razionale in queste sue riflessioni estive parla un linguaggio venoso, anemico, piatto, fatto di metafore e allusioni, un clichè molto diffuso a Noto, in una Città che, per quanto bella artisticamente, non incide sul piano culturale, sulla pratica della ragione e del suo affrancamento.
Se essere critici nei confronti del Sindaco di Noto, della sua Amministrazione e della Città in cui si vive significa avere pregiudizi, essere disfattisti e inetti, (in passato ci ha definiti “menti bacate“), siamo portati a pensare che questa sua riflessione a margine della lettera scaturisce da un modo di pensare autoritario e inglobante dell’altro e non invece dell’altro diverso sia culturalmente che politicamente da sé!
Roberto Bellassai