In riferimento alla denuncia dell’Ass. Reg. all’energia Nicolò Marino, l’On. Nicola Bono, già Presidente della Provincia Regionale di Siracusa, ha dichiarato: “C’è da chiedersi in quale altro Paese al mondo potrebbe accadere ciò che accade da anni a Siracusa e cioè che una società che è titolare di un project financing vinto con un bando dichiarato nullo, che non ha mai depositato le fidejussioni a garanzia della realizzazione di 500 milioni di opere pubbliche, che da oltre tre anni non paga il canone, che ha visto fallire Sogeas, società mandataria e che, pur non avendo realizzato neanche il 2 per cento degli investimenti previsti, ha riscosso ugualmente le tariffe da parte degli utenti, possa intentare causa contro tutti gli Enti Pubblici Territoriali della Provincia e chiedere indennizzi favolosi, quanto ingiustificati, nell’ordine di oltre 120 milioni di Euro, e tutto ciò senza suscitare né scandalo, né sdegno, né soprattutto l’avvio di una inchiesta giudiziaria tesa a verificare i fatti a 360 gradi e a fare cessare, una volta per tutte, questo stillicidio di notizie su singoli procedimenti giudiziari, che evidenziano aspetti parziali e frazionati della complessa gestione del Sistema Idrico Integrato di Siracusa. Ovviamente, questa impressionante serie di gravi violazioni, nel corso degli anni, ha trovato coperture insospettabili, sia da parte della classe politica provinciale, che per qualche assunzione di parenti e di sodali, ha venduto anima e dignità, sia da parte di pezzi insospettabili delle istituzioni, magistratura ordinaria e amministrativa comprese, che hanno volentieri chiuso occhi e orecchie davanti alla inquietante mole di scorrettezze della Società, quando addirittura non hanno ritenuto di assecondare accuse calunniose nei confronti di politici onesti, che hanno saputo anteporre la tutela dell’interesse pubblico a quello personale, o come da ultimo, addirittura di suggerire agli avvocati della SAI 8 la strategia per ottenere sentenze del TAR favorevoli alla società. E’ quanto emerge dalla dichiarazione dell’Ass. Marino, nella vita civile coraggioso PM antimafia, momentaneamente ai vertici dell’Assessorato Regionale all’Energia, che ha esplicitamente accusato un Magistrato del TAR di Palermo di avere suggerito ai legali di SAI 8 il percorso giuridico da seguire, al fine di bloccare la fattiva operatività del Commissario dell’ATO Idrico di Siracusa, che a sua volta era reo di avere finalmente dichiarato la risoluzione del contratto per la gestione del sistema idrico integrato. Un fatto di inaudita gravità, che evidenzia ciò che da anni viene percepito come l’esistenza di un sistema di ampia corruzione che coinvolge classe politica, magistratura, stampa, associazioni di categoria, alti funzionari regionali e una pletora di soggetti che vanno individuati, uno per uno, processati, condannati e, soprattutto, rimossi dai loro uffici. Dopo la vicenda dei giudici soci di avvocati in società commerciali e di quelli disposti a tutto pur di trovare collocazioni lavorative ai propri figli e figliastri, oggi questa ennesima vicenda gravissima di un magistrato amministrativo che, a detta dell’ass. Reg. Marino, ha violato la sua terzietà per pilotare le strategie difensive di una società, nei confronti della quale potrebbero anche esistere interessi economici di qualche stretto familiare, deve essere immediatamente accertata e se vera, costituire l’ultima goccia di un vaso ormai colmo.
E’ giunta l’ora che si faccia piena luce su tutte le complicità, connivenze e interessi che ruotano attorno ad una vicenda di ordinaria illegalità, con la piena e totale individuazione dei grandi corruttori e di chi si è lasciato corrompere, venendo meno ai propri doveri e alle proprie funzioni, e pertanto esorto l’Ass. Marino a denunciare chi si è macchiato di tali gravissimi illeciti, nel superiore interesse della giustizia e della tutela dei cittadini della Provincia di Siracusa.”
Tipico stile politico berlusconiano!