Il Consiglio Comunale di giorno 23 Luglio, per trattare la problematica relativa ai 131 contrattisti, è stato una vera Caporetto per la maggioranza che amministra la città. Una debacle non frutto del caso ma determinata da una serie di errori politici, di gestione della stessa vicenda, di conduzione delle trattative per il cd. rimpasto della giunta, dello sfilacciamento dei rapporti del Sindaco con alcune forze della maggioranza.
Sulla questione dei 131 contrattisti, al di là del merito e delle possibili soluzioni, non si doveva andare in Consiglio senza un preventivo confronto fra le forze che compongono la maggioranza. Confronto che già doveva farsi non appena avuta la notizia della sentenza sfavorevole, e a maggior ragione, ascoltando la marea montante di disappunto, di critiche e di confusione,prima del Consiglio. Invece non lo si è fatto e si è andati verso una sicura sconfitta.
Sicura perché forze che al momento stanno su fronti opposti avevano in comune la volontà di far pagare al sindaco lo scotto da un lato della rottura delle trattative avviate per una nuova composizione della compagine amministrativa, dall’altro lato la prospettiva di una maggioranza senza una delle forze che oggi la compongono.
Occorre prendere spunto da queste vicende per correggere il tiro ed avviare questi ultimi due anni di consiliatura per raggiungere quegli obiettivi che la città merita e attende.
Circa la problematica degli ex contrattisti se è vero che la responsabilità amministrativa e contabile è esclusiva del Sindaco è anche vero che quella politica deve essere condivisa, innanzitutto con l’attuale maggioranza.
Se è vero che la decisione del Consiglio Comunale non vincola il Sindaco nelle sue scelte è pure vero che essa rappresenta un parametro di raffronto per misurare i provvedimenti che verranno adottati, determinando a cascata il consenso o dissenso degli interessati.
La vicenda non è solo tecnico-giuridica. E’ anche politica. Le scelte tecniche, magari obbligate, debbono essere partecipate, in modo da creare condivisione e sostegno. Altrimenti nell’immaginario collettivo saranno solo scelte volute da un Sindaco ritenuto sordo e insensibile.
Per quanto riguarda il rimpasto in Giunta sono profondamente convinto che il “progetto Noto”, per come era stato pensato e costruito, non esista più da tempo. Resta una compagine che, nel bene e nel male, è riuscita a sostenere il Sindaco nella sua attività amministrativa.
Ciascuno, e a maggior ragione il Sindaco, è libero di guardare oltre l’orizzonte dell’attuale maggioranza, verificare disponibilità immediate o future, mettere le fondamenta per un dialogo virtuoso e, quindi, avere incontri e contatti.
Ma quando questi incontri e contatti assumono i caratteri di una vera e propria trattativa, in fase avviata e sul punto di essere conclusa senza che vi siano stati dei passaggi all’interno delle forze di governo, siamo dinnanzi ad atteggiamenti politicamente scorretti.
Anche qui manca partecipazione, confronto, condivisione. L’idea che partiti e movimenti accettino a cosa fatta le scelte politiche del sindaco è estranea a quel modo nuovo di concepire la politica su cui si fondava “Progetto Noto” e su cui si basa il rinnovamento della classe politica.
Non sono di certo innamorato di questa maggioranza che per scelte e atteggiamenti spesso ha tradito la passione e l’entusiasmo di una intrapresa politica che voleva essere innovatrice ed apparire rinnovata. Sono al contrario fermo su principi di trasparenza e, quindi, di correttezza.
Un primo passaggio obbligato è il confronto all’interno della maggioranza per verificare lo stato dei rapporti fra le sue componenti e fra queste con il primo cittadino. Verificarne la tenuta soprattutto in riferimento a scadenze programmatiche importanti. Stabilire una agenda politica composta da pochi ma essenziali punti da realizzare da oggi alla fine del mandato.
Se da tale confronto dovesse trarsi l’impossibilità a proseguire insieme, difficoltà che farebbero diventare il percorso oltremodo accidentato, allora si guardi altrove, si utilizzino quei contatti e quegli incontri che possano portare ad una nuova giunta previo l’azzeramento dell’attuale. Perché non si tratterebbe più del naturale e concertato turn over, ma di una nuova maggioranza, nuova nella composizione e nei programmi, diversa da quella che ha vinto le ultime elezioni.
Aldo Tiralongo Consigliere Comunale PD/Rinnovamento per Noto
L’anslisi del Consigliere Tiralongo in termini matematci e in senso assoluto non fa una grinza, ma questa e’ la sua posizione personale o quella del PD? La cosa assume significati sicuramente diversi.
Progetto Noto non esiste da tempo,ma ha permesso al PD di esistere e di entrare proprio a Tiralongo in Consiglio Comunale,non esssendo stato eletto e naufragato con la candidatura di Corrado Bianca alle elezioni con l’intero PD nel 2011.
Aldo Tiralongo chiede quella trasparenza e correttezza politica che il sottoscritto ha sempre avuto e numerosamente dimostrato. Sbaglia nel mettere il carro davanti ai buoi e sbaglia nel chiedere un chiarimento scrivendo un suo personale pensiero invece che interrogare il gruppo di riferimento che, a prova di smentita pubblica, è puntualmente e dettagliatamente messo al corrente di ogni mia volontà e azione.
Condivido quando riferito dal geom. Manfredi, Aldo Tiralongo deve prima definire la sua collocazione non tanto all’interno della maggioranza, la cui presenza mi onora, quanto all’interno del partito nelle file del quale è stato eletto; tranne che quella sigla è stata usata come bus di linea. Buona estate Aldo.
Il Sindaco Valvo ha incontrato i contrattisti del Comune di Noto per illustrare gli atti amministrativi adottati ai fini della loro stabilizzazione
Noto, 30 novembre 2010
Il Sindaco, assieme agli Assessori, ai Consiglieri, ai funzionari e ai Sindacati, ha incontrato stamattina tutti i contrattisti del Comune di Noto per renderli edotti degli atti amministrativi compiuti e del conseguente completamento dell’iter amministrativo relativo alla stabilizzazione dei lavoratori precari che si trascina da oltre 20 anni.
Il Sindaco ha evidenziato che questo risultato è stato reso possibile e raggiunto grazie al contributo fornito da parte di tutti, anche con dialettiche certe volte accese ma sicuramente proficue per il raggiungimento dell’obiettivo comune e condiviso.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto dal Sindaco a tutti i Sindacati che hanno dimostrato grande senso di responsabilità e spirito di collaborazione, condividendo, con un protocollo di intesa, i passaggi amministrativi posti in essere dall’Amministrazione comunale che, grazie ad una attenta politica di risparmio, di osservanza del patto di stabilità, di controllo della spesa per il personale e, soprattutto, di non assunzione di nuovo personale di ruolo a seguito di pensionamenti, decessi e mobilità in uscita, è riuscita a fare un piano del fabbisogno con relativa previsione di spesa che ha permesso la stabilizzazione di tutti i precari.
Il Sindaco ha, altresì, evidenziato come il lavoro svolto sia il frutto di una intensa attività di concertazione di tutti gli Uffici comunali interessati e precisamente il Settore I – Amministrazione Generale, con a capo il Segretario Generale dott.ssa Cartelli, l’Unità di Progetto all’uopo costituita, con a capo il sig. Lauretta, l’Ufficio di Ragioneria, con a capo il rag. Dato, e l’Ufficio Legale, con a capo l’avv. Franza. Importante e proficuo è stato anche il contributo fornito da tutto il Collegio dei revisori dei conti che ha condiviso, con un attento controllo, il percorso intrapreso dall’Amministrazione.
ndr: Il direttore generale dell’epoca non viene neanche citato, i protagonisti dell’epoca ci sono tutti, compresi i pensionati.
Per rendere ancora più importante e significativo l’esito di tale provvedimento e per consentire ai prossimi amministratori di poter erogare servizi alla collettività senza che venga ingessata la spesa, il Sindaco, contestualmente alla firma dell’atto deliberativo, ha scritto al Presidente della Regione, On. Lombardo, all’Assessore regionale agli Enti Locali, al Presidente dell’ARS e a tutti i Deputati regionali della provincia di Siracusa, affinché si sollecitasse l’iter della legge di stabilizzazione e si prevedesse, qualora la stessa legge dovesse essere promulgata dopo la stabilizzazione dei precari da parte del Comune di Noto, la retroattività dei benefici affinché tutti i Comuni virtuosi, che hanno provveduto a stabilizzare i precari, possano prendere delle provvidenze finanziarie, attraverso il prolungamento dei contributi da parte della Regione per altri 10 anni e consentire in tal modo di sostenere, per 14 anni per il Comune di Noto, il costo dei “nuovi dipendenti” comunali (ex precari) nella misura del 50% del costo, come avviene attualmente e ciò senza alcun costo aggiuntivo rispetto alla spesa attuale.
Il Sindaco evidenzia ancora che tutto ciò è stato reso possibile attraverso una politica di grande rigore e soprattutto nel rispetto dell’accordo, con i sindacati e con i precari, di non procedere a nuove assunzioni anche quando si fossero liberati posti a seguito di pensionamenti, decessi o mobilità.
Sempre nel rispetto degli impegni assunti si evidenzia come il Comune di Noto, dopo dieci anni, ha provveduto a corrispondere, sempre di concerto con i sindacati, quanto dovuto per la progressione economica orizzontale a tutti, e si sottolinea tutti, i dipendenti di ruolo, con una distribuzione nell’arco dei due esercizi 2009 e 2010.
L’elogio del Sindaco Valvo ci mancava,a breve si rimpiangera’ l’acume amministrativo del Sindaco Accardo,il problema precari e stabilizzazione ha qualche passaggio importante anche nel suo,periodo di sindacatura
Per carità, nessun elogio del sindaco Valvo che all’epoca, tirando fuori il coniglio dal cilindro (dimezzamento delle ore lavorative) aveva condannato ad una vita precaria gli stabilizzati. Tuttavia, poichè le strutture comunali giocano oggi allo scaricabarile, occorre ricordare i fatti del tempo così come ce li proponeva il prolifico ufficio stampa del comune.
C’è ancora da dire che c’è una legge dello Stato che separa le competenze politiche da quelle amministrative. Ma si sa, a Noto, anche per muovere una matita occorre il placet dell’assessore o del sindaco di turno altrimenti si incrina il “cosiddetto” rapporto di fiducia e così si spesso si incappa nei visti sui preventivi e sulle indicazioni, per così dire, “pregnanti” sulle cose da fare o da non fare.