Corrado Bonfanti Sindaco di Noto
Buongiorno… chiaramente nulla di personale, semplicemente, sono un cittadino di Noto e Lei, come si dice, è il primo e, pertanto, a Lei mi rivolgo.
Ho la fortuna di vivere in un bel borgo marinaro della nostra cittadina e, sicuramente, il lock down è stato più sopportabile, anzi, le dirò di più mi ha permesso di godere nuovamente, dopo tanti anni, di questo posto…. diciamo che ne ho riscoperto la magia che riuscivo a vedere senza tanti filtri da bambino.
Dal 4 maggio nuovamente e prepotentemente è venuto fuori un annoso problema di convivenza che, da quando ho memoria, caratterizza la nostra bella cittadina per cui, tutti noi, nutriamo amore infinito (a prescindere se la riteniamo un treno o una littorina ma, pur sempre, in corsa).
Detto questo mi rendo conto che interloquire e capirsi con alcuni dei nostri concittadini non è cosa facile se non, addirittura, impossibile se non – stranamente- in periodo di campagna elettorale, forse per via di strane congiunture astrali.
No no stia tranquillo, come premesso, niente di personale se del caso non sarà stato il primo e, ahimè, probabilmente neanche l’ultimo. Anche la Politica non è “cosa” facile.
Però ritengo doveroso, al di là di quello che in questi giorni sta accadendo a Balata, che sia una questione da affrontare una volta per tutte.
Sia chiaro che nessuno vuole impedire a chicchessia di godere del mare ma, semplicemente, si chiede reciproco rispetto di quel minimo di regole di convivenza civile.
In altre parole rispetto vero e non basato sulla paura e sulla certa impunità.
Sono disponibile a discutere, anche con i diretti interessati, al fine di trovare soluzioni civili e fattibili ma, qualora dovesse continuare il loro, ingiustificato e ingiustificabile, rifiuto del rispetto delle regole sociali e di civile convivenza si potrebbe (come suggeritomi da un amico) abbellire il loro quartiere (si perché, purtroppo, abbiamo permesso che diventasse il loro e basta) con un bel parco vicino al fiume, magari attrezzato con barbecue, dove potranno divertirsi in tutta tranquillità tra gli eucalipti e la monnezza. Forse quando la monnezza coprirà gli eucalipti (perché nessun altro coscienzioso cittadino andrà a raccoglierla e smaltirla) pure loro si renderanno conto che stavano sbagliando.
In fondo l’invasione barbarica è già cominciata da un pezzo e, personalmente, non sono disposto a diventare barbaro per risolvere la situazione.
Un caro saluto
Sebastiano Caristia