In questi convulsi e terribili (per il Paese) momenti di pre-fabbricazione delle liste elettorali, anche Passione Civile, come i partiti tradizionali, si spacca di fronte alla questione del voto.
Anzi, perde pezzi, o forse una costola.
Da una riflessione filosofica non priva di altissime tensioni (anche queste notturne), ma non devastanti come quelle del PD, nasce Comitato25, un’iniziativa rivoluzionaria che intende mettere in vendita i voti degli elettori aderenti a 25 Euro.
Se il rinnovamento del PD, nelle parole di Renzi, è fisiologico – tranne ovviamente per Renzi in persona – tanto da apparire il frutto di evidenti manovre autoritarie, quello che è accaduto in Passione Civile è invece il risultato di un vero confronto democratico.
Comitato25 afferma che il voto dell’elettore è ormai svuotato di qualunque valore. Il voto politico non è più espressione né di una progettualità, né una scelta di vita, né tanto meno di una visione o di un’ideale politico o di società.
Oramai, nelle nostre democrazie, non si parla semplicemente di voto, ma di “voto utile”.
Il voto si è, nell’indifferenza di noi tutti, trasformato in “voto-utile” : l’elettore preso in ostaggio, costretto a scegliere il meno peggio (e che peggio!) all’interno di meccanismi elettorali pre-fabbricati e blindati.
Meccanismi complessi, architettati dai partiti per ridurre al minimo la partecipazione diretta del cittadino alla vita democratica. Sistemi costruiti per perpetuare il sistema a scapito della libertà degli elettori.
Nella devastante crisi politica e democratica che vive l’Italia e l’Europa di questi ultimi 10 anni, in questo vasto fenomeno di svalutazione della democrazia, Comitato25 osserva che il voto è ormai diventato un accessorio di parata.
Privati di potere economico, i cittadini sono privati sempre più di autonomia politica, chiamati a votare quasi per concessione, ultima elemosina di una parvenza di democrazia.
Non è quindi un caso se il fenomeno di compra-vendita del voto stia ormai diventando una prassi sempre più diffusa, di vasta scala, e di cui la magistratura, per scelta o per difficoltà, pena ad interessarsi e punire.
La politica ha svalutato il voto, lo ha svuotato di significato, libertà e potere, l’elettore gli riconosce il solo valore ormai possibile: qualche euro.
Di fronte ad un tale scempio nei confronti dell’ultimo strumento di democrazia e di libertà che rimane ancora nelle mani del cittadino, Comitato25 ha deciso di mettere in vendita il voto dei propri aderenti su Ebay.
I voti saranno messi in vendita a 25 Euro.
Secondo Comitato25, il prezzo di mercato alle ultime elezioni è stato di 50 Euro ma, in alcune periferie, si sono registrate transazioni di larghi pacchetti a 25 Euro.
E’ sembrato quindi corretto allinearsi alle ultime quotazioni.
I proventi saranno devoluti in beneficenza.
Vendere il proprio voto è un atto riprovevole. Venderlo e darne il ricavato in beneficenza è un atto di libertà : l’ultimo.
Comitato25
É inaudito inconcepibile impensabile vendere il proprio voto. Benché la pratica sia diffusa non giustifica né legittima l’azione che comunque è un reato. Il voto e il suffragio universale sono una conquista democratica non merce da vendere.
E’ chiaramente una forte provocazione che ingloba tutta la rabbia e l’impotenza per il non poter effettuare un voto democraticamente libero,una partecipazione elettorale non condizionata da assurde leggi che mantengono mostri sacri al potere,disorientando il cittadino comune e non solo,che non ha riferimenti certi e conosciuti,oltre che affidabili e degni della propria preferenza espressa nella cabina il 4 marzo.Voterò secondo coscienza,come ho sempre fatto,da inguaribile ottimista,esprimendo un consapevole e determinato voto di svolta,senza svendere o dare in beneficenza 25 euro,per un diritto, per cui migliaia di italiani si sono battuti anche sacrificando la propria vita,in nome di un ideale democratico in cui finalmente venissero eletti uomini e donne corretti,che non badassero al mero tornaconto personale.E’ una lotta impari la mia,visto il dispiegamento in campo di grossi interessi finanziari e di mire al comando,di enorme corruzione ed evasione fiscale,della regia di poteri forti più o meno occulti,che tenderebbero a conservare i privilegi di casta,facendo leva sul ventre molle del malcontento degli italiani,magari auspicando in cuor loro di imprimere al Paese una svolta più autoritaria,un’utopia bella e buona quella che mi frulla in mente,ma nonostante tutto tengo accesa una piccola fiammella di speranza.